Nel corso delle due giornate del Forum San Marino sono stati toccati argomenti di grande interesse.
Dall’analisi dello scenario internazionale (che per la verità non ha fornito elementi nuovi) alle politiche di bilancio, dall’ambito della formazione e tecnologia all’atteso focus sulla Pa, dalla finanza al ruolo dei piccoli Stati, fino ad arrivare alla riflessione sul turismo e all’argomento di cruciale attualità delle relazioni tra San Marino e Italia. A proposito di Italia, nell’intervento di Renato Brunetta, il più atteso sicuramente, e anche il più “scoppiettante”, il Ministro all’Innovazione si è definito “il vostro agente all’Avana” nel Governo italiano. Probabilmente Brunetta ha preso un po’ troppo alla lettera questo ruolo. E come il quieto venditore di aspirapolvere / agente segreto del romanzo di Greene che con le sue sparate creava attriti internazionali, già il giorno dopo è partito all’attacco. In un’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera ha iniziato la sua personale battaglia proprio contro Giulio Tremonti, che con lo scudo fiscale sta mettendo in difficoltà l’economia del Titano. E a proposito, Brunetta ancora una volta si è rivelato una manna dal cielo per i giornalisti: oltre alla perla da titolone sull’agente all’Avana, ne ha regalate altre: ha annunciato l’imminente visita dei Capitani Reggenti a Palazzo Chigi, ha lanciato un appello per far entrare il Titano in Europa, ha annunciato il proprio impegno per riportare alla normalità le relazioni tra i due Stati… E poi ha spiegato, in una frase, laconica, meravigliosa, il vero senso della Pa: i pubblici dipendenti esistono esclusivamente per produrre beni e servizi per i cittadini. Non per le piante organiche, per i mansionari. Una lezione di cui San Marino, con la sua Pa sovradimensionata, non si deve mai dimenticare. Il vigore di questa edizione del San Marino Forum, poi, si è manifestato nel vivace dibattito che ha caratterizzato soprattutto la seconda giornata. Dalla platea sono partite repliche dove era il caso, appelli, interventi in cui traspariva l’orgoglio di un’identità millenaria che non può essere messa in ginocchio dalla crisi o dagli errori del passato. Scendendo dalla scalinata del Kursaal, chi ha seguito i lavori del Forum si è avvicinato all’uscita con una consapevolezza: si può anche cadere, ma poi ci si rialza, ci si scuote la polvere di dosso e si riprende il cammino.
Loris Pironi
