Il Presidente della Fondazione San Marino Tito Masi e della Cassa di Risparmio Leone Sibani hanno incontrato oggi i rappresentanti dei sindacati italiani. Sul tavolo la cessione del gruppo Delta, che è una questione che interessa direttamente i circa 900 dipendenti del Gruppo. Da parte sammarinese è stata espressa la massima sensibilità per la vicenda e la preoccupazione per la salvaguardia dei posti di lavoro".
La cessione del gruppo Delta non è solo una questione economica, ma anche un problema che coinvolge 900 dipendenti. Lo hanno ricordato oggi le rappresentanze sindacali italiane operanti nel settore del credito – Fabi, Fisac Cgil, Ugl Credito, Uilca e Fiba Cisl – che sono salite sul Titano
per incontrare Tito Masi, presidente della Fondazione San Marino, e Leone Sibani, presidente della Cassa di Risparmio.
Dell’incontro dà comunicazione una nota della Fondazione che precisa le motivazioni dell’appuntamento di oggi: rappresentanti sindacali e presidenti di Fondazione e della Cassa di Risparmio si sono visti "per un confronto sull’attuale situazione del gruppo Delta, sottoposto ad amministrazione straordinaria dalla Banca d’Italia a seguito dell’inchiesta penale della Procura di Forlì". Nel corso del faccia a faccia, i presidenti Masi e Sibani si sono dimostrati "profondamente sensibili alla situazione che coinvolge novecento lavoratori impiegati nelle 25 società del gruppo", spiega la nota.
Non solo: i presidenti "hanno condiviso le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali per la salvaguardia dei posti di lavoro".
Da parte sindacale, "le organizzazioni hanno preso atto con favore – prosegue la nota – del forte impegno e della più ampia disponibilità di Fondazione e di Cassa di Risparmio per la conclusione nei tempi più brevi possibili della trattativa in essere per la dismissione del Gruppo".
In sintesi, i protagonisti hanno convenuto "sulla necessità di preservare quanto più possibile, oltre ai valori economici, anche le notevoli risorse umane presenti nel Gruppo stesso".