Home NotizieAttualità Scajola: “Folle far morire Termini Imerese”

Scajola: “Folle far morire Termini Imerese”

da Redazione

Il ministro Scajola entra nelle discussioni sul futuro dello stabilimento Fiat, e rivendica la necessità di proseguire l’attività nel polo siciliano, “dove la qualità del lavoro è molto buona”.

Il responsabile dello sviluppo economico ha spiegato che gli incentivi per il settore auto “possono essere inferiori all’anno scorso e gradualmente rientrare. quanto alla Fiat, chiediamo che aumenti la produzione in Italia, perché immatricoliamo più di quanto produciamo. per esempio, in Spagna si producono il doppio delle auto che in Italia”. Scajola poi annunciato che incontrerà l’a. d. della fiat Sergio Marchionne il 1° dicembre. “Poi ci sarà l’incontro con il presidente del Consiglio e le parti sociali sul piano della Fiat”. Il ministro ha spiegato che possono essere interessati agli incentivi "anche altri settori industriali in crisi come il mobile o gli elettrodomestici". Il ministro, inoltre, ha detto che sta lavorando ad una lettera indirizzata a Berlusconi con le priorità per la ripresa economica. “Sono ben conscio – ha aggiunto – delle difficoltà che incontra Tremonti a far quadrare il bilancio. Ci vuole un’azione collegiale di tutti i ministri, naturalmente con la regia del presidente del Consiglio. a mio avviso, in questa fase, le risorse vanno utilizzate in modo specifico come stimolo per la ripresa, soprattutto nei settori dell’innovazione e della ricerca, perchè non c’è dubbio che è necessario innovare processi e prodotti”. ”Nel governo – ha aggiunto il ministro – non c’è un partito del rigore e un partito della spesa perchè abbiamo ancora una spesa alta, anche se c’è spesa improduttiva e spesa produttiva. Ritengo che gli investimenti per l’innovazione non rappresentino una spesa improduttiva e la banda larga, per esempio, fa parte dell’innovazione; investire su di essa significa investire nel futuro, nella comunicazione veloce. Naturalmente – ha concluso Scajola – la madre di tutte le misure per la ripresa è una diminuzione della pressione fiscale, graduale nel tempo, a famiglie e imprese”.

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