Consegnate le valutazioni preliminari del FMI. A fine gennaio l’analisi delle condizioni macroeconomiche del Paese sarà completata e consegnata al World meeting di Washington per l’esame finale. Il Titano può uscire dalla crisi a testa alta, malgrado la vulnerabilità del settore finanziario.
Erano attesi per oggi i risultati della valutazione preliminare effettuata dal FMI e consegnata al congresso di Stato. A fine gennaio l’analisi delle condizioni macroeconomiche del Paese sarà completata e consegnata al World meeting di Washington per l’esame finale. In estrema sintesi, il Titano può uscire dalla crisi a testa alta, malgrado la vulnerabilità del settore finanziario. Il capodelegazione del Fmi, Bernard Laurens, ha scattato una fotografia molto profonda: "L’economia sammarinese sta soffrendo gli effetti della crisi internazionale che ha colpito tutti i Paesi, senza eccezione, ma il Paese soffre anche della vulnerabilità del settore finanziario, che è aumentata". Laurent ha promosso politiche già intraprese del governo che vanno nella direzione di migliorare e crescere la trasparenza nel settore finanziario: “La politica fiscale a breve termine è appropriata” ha aggiunto, aggiungendo che i lavori della missione del FMI a San Marino "hanno focalizzato l’attenzione sulle politiche da compiere per superare nel medio termine queste vulnerabilità e per riposizionare l’economia sammarinese". Di qui i suggerimenti: proseguire sulla strada della trasparenza nel settore finanziario ma anche “favorire nella pratica una maggiore integrazione con la Comunità europea”. Nell’elenco delle proposte del Fondo monetario internazionale in merito alla Repubblica di San Marino figurano poi la promozione di politiche fiscali flessibili a medio termine e di iniziative che "diano maggiore flessibilità al mercato dei prodotti e del lavoro, perché il privato possa trarre vantaggio". E ancora, "bisogna limitare la spesa corrente e avviare la riforma del sistema pensionistico, necessaria per rafforzare la sostenibilità del primo pilastro". Tutto sommato, spiegano i delegati, le previsioni di un 2010 "horribilis" e il calo rilevante delle imposte rientrano nel quadro di crisi internazionale. Rispetto alla quale San Marino ha gli anticorpi giusti per rimettersi in piedi: "Se guardiano al passato – ha evideziato Laurent – le politiche fiscali hanno permesso di registrare avanzi nel bilancio di Stato che possono essere impiegati oggi per affrontare le problematiche e le sfide attuali". Ma dal FMI segue l’ammonimento: "Naturalmente- questi avanzi di bilancio bastano nel medio e breve termine, in futuro sarà necessario attuare altre iniziative e il governo ne è consapevole". Laurent ha poi parlato del fondo di garanzia per sostenere le banche all’ordine del giorno dell’esecutivo di oggi. "Tutte le banche centrali nel mondo in questo particolare momento del settore finanziario, hanno il compito di gestire problemi di liquidità. Ritengo giusto quello che sta cercando di fare Banca centrale di San Marino, in consultazione con il governo, per fornire liquidità agli istituti sani che si trovano in situazioni di stress". Sul fronte dell’occupazione, tasto dolente della crisi, la delegata FMI Edda Zoli ritiene appropriati i provvedimenti presi dal governo e ricorda che San Marino è privilegiato rispetto agli altri Paesi. I dati del 2008 registrano un tasso di disoccupazione del 4%, più basso rispetto al resto d’Europa. "Probabilmente il tasso aumenterà ma sarà una condizione momentanea, fin tanto che l’economia non ripartirà". Ma "vorremmo vedere un mercato del lavoro più flessibile in questo Paese, per migliorare la capacità delle aziende di adeguarsi ai cambiamenti di lungo periodo”. "Non contano tanto le perdite dovute alla crisi, ma come vengono coperte" ha detto sulla la pagella il delegato Fmi Valentina Flamini. "Il governo sammarinese ha attuato le misure giuste per la copertura e il budget è storicamente attivo”, quindi "le politiche di breve e medio periodo sono giudicate supportabili".