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Rimini entra nel circuito regionale dei tecnopoli

da Redazione

La Regione ha investito complessivamente 214 milioni di euro. Piattaforme tecnologiche per meccanica-materiali ed energia-ambiente.

Toyota, la più grande casa automobilistica mondiale, durante la crisi non ha tolto uno yen dal suo bilancio dagli investimenti in ricerca e innovazione. E’ la via maestra, sulla quale tutti sono costretti a camminare, a correre, pena la scomparsa dal mercato. Rimini, una delle capitali del turismo mondiale, ma anche importante polo industriale, capisce e si adegua, come direbbe un Maurizio Ferrini, in arboriana versione tecnologica. E finalmente ha il suo tecnopolo, il suo incubatore del futuro. 27 persone a tempo parziale e 16 giovani ricercatori; 2 laboratori per altrettante piattaforme tecnologiche (meccanica materiali, energia ambiente). Sono i numeri del tecnopolo di Rimini presentato nei giorni scorsi a Bologna in occasione dell’apertura di R2B Days, la manifestazione internazionale sulla ricerca industriale. I laboratori di Rimini coinvolti sono: Laboratorio Life Cycle Technology – Ecodesign industriale, recupero di materiali e di energia dal ciclo di vita dei rifiuti, produzione sostenibile e gestione del ciclo di vita dei prodotti; Laboratorio Tecnologie per la moda – Tecnologie innovative per la moda. I promotori del tecnopolo di Rimini sono l’Università degli Studi di Bologna, il Comune di Rimini, con il supporto della Provincia di Rimini. Al salone R2B si è alzato un altro fuoco di ricerca e di innovazione riminese. E’ stato presentato a Start2B da alcuni ricercatori di Rimini un tavolo parlante per il ristorante di domani. L’impresa riminese si chiama MyTable (www.touchmytable.com) e con il progetto “Touch Your Fun” ha reinventato la classica funzione di piano d’appoggio del tavolo. Il prodotto ideato dalla start up permette infatti di ordinare il cibo desiderato attraverso un intuitivo sistema touchscreen corredato da un ambiente software che include l’intrattenimento del cliente durante l’attesa. Maniacale attenzione al design ed eccellente versatilità lo rendono ideale per ristoranti alla moda e discoteche. Progetto Tecnopoli La Regione Emilia Romagna ha avviato negli ultimi anni un consistente programma per promuovere la ricerca industriale e il trasferimento di conoscenze scientifiche e risultati di ricerca verso il sistema produttivo. Ne è nata una rete di strutture dedicate a specifiche tematiche di interesse industriale e che ora, con il contributo dei fondi europei, sarà completata con la realizzazione nel territorio regionale di un insieme di tecnopoli, cioè di infrastrutture fisiche dove tali laboratori di ricerca potranno insediarsi, espandersi, organizzarsi adeguatamente per lavorare con le imprese. Il progetto dei Tecnopoli prevede 234 milioni di investimenti; di questi, 130 arrivano da contributi regionali, 90 dalle Università e dai centri di ricerca, 14 dagli Enti locali che contribuiscono a mettere a disposizione aree ed infrastrutture. I tecnopoli si sviluppano con aree dedicate espressamente alla ricerca industriale, campus universitari scientifici come quelli di Parma e Modena o realizzano la riutilizzazione e riqualificazione di aree e siti industriali ed urbani di grande valore come a Bologna, Ravenna, Faenza, Forlì e Cesena, Rimini, Spilamberto, Vignola, Reggio Emilia, Piacenza. Saranno circa 160 mila i metri quadrati destinati a questo obiettivo che ospiteranno 46 laboratori di ricerca e 7 centri per l’innovazione, 1.800 circa ricercatori impegnati, dei quali 520 giovani nuovi ricercatori. L’investimento in infrastrutture sarà di 68 milioni di euro; 54 milioni andranno invece per le attrezzature scientifiche e 112 milioni di euro per i contratti dei 520 nuovi ricercatori. Gli ambiti in cui i laboratori operano, definiti in termini di “piattaforme tecnologiche”, sono: l’alta tecnologia meccanica e i nuovi materiali, l’agroalimentare, le costruzioni, le scienze della vita, l’energia e l’ambiente, le ICT e il design.

Saverio Mercadante

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