Home NotizieSan Marino Valente: trasparenza è la parola d’ordine

Valente: trasparenza è la parola d’ordine

da Redazione

Intervento di Piergiorgio Valente, consulente del Governo di San Marino, sui driver di sviluppo, politiche di bilancio e prospettive di crescita.

San Marino Forum 2009 – 20 novembre – intervento 8

 

Intervento di Piergiorgio Valente, consulente del Governo di San Marino, sui driver di sviluppo, politiche di bilancio e prospettive di crescita. Valente ha tratteggiato la cartina storica dei Paesi virtuosi. “L’era del segreto bancario è finita – ha esordito -. O meglio, quella a fini fiscali”. Valente ha scorso con grande competenza la situazione fiscale passata per poi soffermarsi su una data precisa, che ha fatto da spartiacque: 2 aprile 2009 quando, ha proseguito Valente, “è stata presentata la lista di paesi bianchi e quella dei grigi”. Durante il G20 del 2 aprile 2009 uno degli argomenti principali è stato quello dei paradisi fiscali. Il risultato cui si è giunti è stato quello di aggiornare la classificazione dei paesi in base al loro livello di applicazione degli standard fiscali internazionali. “In sei mesi sono stati negoziati tanti accordi quanti ne erano stati firmati nei dieci anni precedenti. I rapporti bilaterali stanno assumendo sempre più importanza”. Valente poi ha snocciolato i tre principi-chiave che stanno alla base degli stessi accordi: “Scambio di informazioni, Good governance e trasparenza. Condizioni vere, vita, effettive. Un contribuente può scegliere dove operare ma deve operare davvero, con un’impresa sul territorio. Solo così potrà avere l’aliquota fiscale di quel paese. La fiscalità non è più legata alle nuove tecnologie – quelle chiamate off shore – e non si può operare senza una radicazione di un paese. Il paese deve dotarsi di una disciplina trasparente. Lo scambio di informazioni porta a dialogare con altri paesi”. Valente poi è tornato ad analizzare la situazione a 360 gradi. “Oggi i Paesi che si possono fregiare di essere nella white list sono 57 mentre 30 sono quelli inseriti ancora nella grey list. Ci sono Stati che non hanno trattato lo scambio di informazioni secondo il modello Ocse 2005 mentre altri Stati hanno iniziato a negoziare gli accordi. Prima del 2 aprile 2009 gli Stati ammessi nella white list erano 40: nel giro di circa sei mesi se ne sono aggiunti altri 17. La Repubblica di San Marino aveva il vincolo di 12 accordi da siglare. Oggi, con 14 accordi raggiunti – l’ultimo è stato accordato con la Malaysia – si sta avviando verso il riconoscimento. Verso l’ingresso nella white list. Valente in coda ha poi citato il caso dell’Irlanda per poi accennare allo scudo fiscale, che serve “per riportare a casa le basi imponibili”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento