Home FixingFixing Per l’Irpef è in arrivo un acconto leggero

Per l’Irpef è in arrivo un acconto leggero

da Redazione

Un provvedimento che vale 3,6 miliardi di euro.

Il Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, ha approvato un Decreto con cui si abbassa di 20 punti – dal 99% al 79% – l’ammontare dell’acconto Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) relativamente alle attività artigianali, commerciali e per quello che comunemente viene chiamato il “popolo delle partite Iva”. Un provvedimento che vale 3,6 miliardi di euro. Pertanto, alla fine di novembre, le società di persone, le ditte individuali e tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, potranno corrispondere un acconto più leggero, ottenendo un beneficio che, tuttavia, sarà solo momentaneo in quanto, con la dichiarazione dei redditi (730 ed Unico) da presentarsi il prossimo 31 maggio 2010 dovranno saldare l’imposta per l’intero. Il decreto potrà essere usufruito anche dai pensionati e da quei lavoratori dipendenti che sono tenuti a pagare la rata di novembre in base ai calcoli della dichiarazione per essere titolari di altri redditi oltre a quello di pensione o da lavoro, oppure perché, nel medesimo periodo d’imposta hanno ottenuto il rilascio di più Cud. L’acconto ridotto esclude anche le società di capitale (Srl e Spa) e tutti quei lavoratori dipendenti che assolvono il loro debito d’imposta in busta paga, a meno che non compilino il mod. 730 con cui dichiarare i redditi aggiuntivi (es. seconda casa, collaborazioni, ecc.) o assimilati al lavoro dipendente, come ad es. gli assegni familiari percepiti a seguito di separazione matrimoniale. Gli addetti ai lavori (commercialisti, revisori contabili e consulenti del lavoro) qualora avessero già redatto gli F24 per corrispondere gli acconti Irpef, dovranno ricalcolarli tenendo conto del bonus del 20%. Per dare un’idea della portata del decreto, in base a quanto comunicato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, il valore della riduzione per commercianti, artigiani, professionisti e gli altri lavoratori autonomi (persone fisiche) può variare dai 60 euro del precario con partita Iva ai 700 di un professionista di reddito medio (circa 40mila euro), per scendere ai 160 euro di un suo collega alle prime armi. Il bonus per una disoccupata con l’assegno di separazione sarà di circa 450 euro o di 950 se si dichiarano più di ventimila euro. Toccherà, poi, i 2.304 euro per un quadro aziendale che percepisce anche affitti di 20.000 euro, volando ai 3.854 euro per l’imprenditore con 60.000 euro di reddito.

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