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Mobilitazione Csu Giorgi: Vecchi metodi

da Redazione

Alla vigilia del San Marino Forum il sindacato alza la voce: mobilitazione generale. E venerdì 27 novembre si parlerà dell’ipotesi di indire uno sciopero generale. Al di là del tempismo (e della riuscita o meno di uno sciopero, in questi tempi di crisi), arriva la pronta replica del Segretario ANIS Carlo Giorgi. Che rispedisce al mittente le accuse: "Vecchi metodi, se si parla di rilancio noi ci siamo". ma "l’accordo tripartito è insufficiente”.

Si torna a parlare di sciopero generale a San Marino. Opinabile la scelta del momento, per carità. Ma la CSU ha ufficialmente aperto una fase di mobilitazione di tutti i lavoratori, dei settori privati e pubblici.

Nel bel mezzo di una fase drammatica per il Titano, con il rapporto con l’Italia che si è avvitato con la complicità dello scudo fiscale e la crisi economica che continua a mordere duro le aziende, il sindacato accusa l’ANIS della paralisi che impedirebbe di dare risposte alla crisi per la mancata firma dell’accordo tripartito.

Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese (nella foto), respinge al mittente le accuse della CSU.
“Tutti conosciamo molto bene la realtà – afferma Giorgi a Fixing.com – L’accordo tripartito è assolutamente insufficiente per risolvere i problemi delle imprese e del Paese, per questo motivo l’ANIS ritiene che non possiamo accontentarci ed ha dichiarato la propria disponibilità al confronto”.

Riferendosi poi in particolare alla mobilitazione lanciata dalla Centrale Sindacale Unitaria e alla prova di forza tentata in questo modo dal sindacato, il Segretario Giorgi è altrettanto chiaro: “L’ANIS è impegnata seriamente per cercare di superare questa crisi, stiamo lavorando per il futuro dei lavoratori e delle imprese. Se il sindacato ha voglia di parlare seriamente di sviluppo e di rilancio dell’occupazione e dell’economia, noi non chiediamo altro e siamo pronti a confrontarci. Ma se continua ad usare questi vecchi metodi, certamente non trova in noi un interlocutore”.

 

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