Home NotizieMondo USA e Cina: “Copenaghen non deve fallire”

USA e Cina: “Copenaghen non deve fallire”

da Redazione

Cambiamento climatico, crisi economica e proliferazione nucleare. Questi i principali temi affrontati oggi dal presidente americano Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao in due ore di colloquio a Pechino. Hu ha detto che l’incontro è stato "costruttivo", e ha sottolineato che lui e Obama hanno deciso di rimanere "in stretto contatto" per rafforzare la cooperazione bilaterale.

Il presidente cinese, che ha parlato per primo, ha detto anche che l’economia mondiale "sta mostrando positivi segni di ripresa e stabilizzazione", ed è per questo importante – ha aggiunto – che entrambi i Paesi "si oppongano e rifiutino il protezionismo in tutte le sue forme". Anche Obama ha ribadito l’importanza di una più stretta collaborazione tra Cina e Stati Uniti: sfide come quelle del cambiamento climatico e della proliferazione nucleare "non si possono risolvere agendo da soli". Per quanto riguarda in particolare la questione del surriscaldamento terrestre, Obama ha detto che lui e Hu convengono sulla necessità di giungere a un accordo con "effetto immediato" nella prossima conferenza sul clima di Copenhagen. "Siamo d’accordo sul fatto che ognuno di noi agisca per una riduzione significativa (delle emissioni di gas a effetto serra) e per rispettare questi impegni". "Il nostro obiettivo – ha proseguito Obama – non è né un accordo parziale né una dichiarazione politica, ma piuttosto un accordo che copra tutte le questioni del negoziato e che abbia un effetto immediato". Sul dossier iraniano, il presidente americano ha invece avvertito che ci saranno "conseguenze" se Teheran non dimostrerà che le sue intenzioni sono "pacifiche. Pechino e Washington – ha assicurato Obama – lavoreranno insieme per scongiurare la minaccia di un Iran dotato dell’arma atomica e per fermare la proliferazione nucleare in Corea del Nord. Obama ha esortato l’omologo cinese Hu Jintao ad aprire colloqui con il leader spirituale tibetano in esilio, il Dalai Lama. "Abbiamo detto che pur riconoscendo che il Tibet fa parte della Repubblica popolare cinese, gli Stati Uniti sostengono una rapida ripresa del dialogo fra il governo cinese e rappresentanti del Dalai Lama per risolvere ogni preoccupazione e dissidio che possa esservi tra le parti", ha detto Obama ai giornalisti dopo l’incontro con Hu. Al presidente cinese, il capo della Casa Bianca ha anche ricordato "la convinzione fondamentale americana che tutti gli uomini e le donne abbiano certi diritti universali". Le due parti hanno poi convenuto di aprire un dialogo bilaterale sui diritti umani all’inizio dell’anno prossimo. Obama è stato criticato in patria per non aver ricevuto il Dalai Lama in occasione della sua recente visita negli Stati Uniti.

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