Home FixingFixing Diario della crisi del 13 novembre 2009

Diario della crisi del 13 novembre 2009

da Redazione

Il Macro e il Micro non parlano la stessa lingua. Non si capiscono. “Abbiamo evitato una depressione molto, molto minacciosa”: lo ha detto il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet.

Il Macro. Secondo l’Ocse l’Italia mostra chiari segnali di rafforzamento della crescita, assieme a Francia, Gran Bretagna e Cina. Ma al di là delle opinioni la misura delle potenzialità di uscita dalla crisi la offre il dato del Superindice. L’Italia è avanzata di 1,3 punti dal mese precedente, mentre la crescita su base annua, pari a 10,8 punti, è stata la più rilevante tra i Paesi considerati. Il Micro, la realtà, quella vera, della crisi. Firmare un assegno a vuoto è una vera emergenza sociale. Le famiglie e le imprese, infatti, non riescono più a rispettare le scadenze. Un fenomeno che ha raggiunto livelli davvero preoccupanti, secondo quanto emerge elaborando i dati dei supplementi ai Bollettini statistici di Bankitalia. Numeri alla mano, nel periodo gennaio-settembre 2009 gli assegni scoperti hanno raggiunto un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. Un livello imponente, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando il valore complessivo era pari a circa 1,4 miliardi di euro. E più della metà degli assegni a vuoto, revocati per assenza di fondi sul conto corrente e per mancanza di autorizzazione da parte delle banche, arriva dalle famiglie. In particolare, nei primi sei mesi dell’anno, sono stati annullati ben 300 mila assegni: di questi 192 mila sono stati revocati a singoli cittadini e gli altri 120 mila arrivano dalle società non finanziarie, soprattutto dalle piccole imprese private. Eppure il Macro insiste. “Abbiamo evitato una depressione molto, molto minacciosa”: lo ha detto il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet. Le misure eccezionali prese dalle autorità finanziarie – ha affermato Trichet – hanno prodotto una “stabilizzazione” e le statistiche confermano “la fine della caduta libera” delle economie.

Saverio Mercadante

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