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Crisi? L’ASA San Marino conquista la Svizzera

da Redazione

Anticipazione di San Marino Fixing, in distribuzione da oggi(e già scaricabile on line sul nostro sito): non solo Colombini, ma anche il Gruppo ASA ha messo a segno un’importante acquisizione, quella di L. Sauter AG, seconda azienda svizzera per dimensioni nel settore del metal packaging. Si tratta di una storia di esemplare "sammarinesità". Intervista di Saverio Mercadante all’Ingegner Emilio Amati, Presidente di ASA: "Noi portiamo il know-how", ma il cuore della produzione resta a San Marino.

“C’è un panorama di difficoltà oggettive, all’interno del quale però ovviamente si creano delle opportunità. In momenti di crisi c’è la possibilità di fare dello shopping a prezzi interessanti”. L’Ingegner Emilio Amati, presidente di ASA San Marino, commenta l’importante acquisizione, in controtendenza con le dinamiche della crisi attuale, della seconda azienda Svizzera per dimensioni, operante anch’essa nell’ambito del metal packaging: la L.Sauter AG.
“I tempi non sono semplici. Anche il settore siderurgico soffre. C’è stato un calo del 40% a livello mondiale. Facciamo imballaggio metallico e anche i nostri prodotti in alcuni settori hanno subito dei grossi rallentamenti. Prevalentemente nel settore pitture e vernici, che per noi vuol dire il 55% del fatturato. Abbiamo avuto cali nei volumi dell’ordine del 20%. Ma per fortuna c’è l’oleario, è il settore storico dal quale nasce l’ASA San Marino, e che fa riferimento a regioni importanti come Umbria, Toscana, Liguria, Puglia, dove l’olio extra vergine è un prodotto trainante”.

 

UNA ACQUISIZIONE STRATEGICA

“Esiste una sorta di complesso in Italia o nel sud Europa – spiega il presidente – per cui si guarda più al Nord Africa piuttosto che ai ricchi mercati mitteleuropei. Noi stessi avevamo uno stabilimento in Tunisia che purtroppo abbiamo dovuto chiudere per l’avvento della plastica. E’ ora invece il momento di guardare con maggiore interesse verso nord. Siamo già presenti da quattro anni ad Anversa. Nella L.Sauter AG. di Ermatingen, siamo entrati con la formula dell’affitto d’azienda: prevede un diritto di opzione di acquisto da esercitare entro sei anni. E che eserciteremo certamente viste le valenze dell’immobile di 24 mila metri e la posizione geografica strategica sul lago di Costanza al confine tra Svizzera, Austria, Germania.
E’ un mercato importante con la presenza di un colosso come Nestlè. L’impianto è complementare con le produzioni del Gruppo. Lì troviamo due linee aerosol, che a noi mancavano, e anche una produzione di lattine per latte in polvere e conserve”. “La L. Sauter AG – racconta ancora – nasce nel 1875 come azienda familiare: una storia di grande tradizione ed era arrivata ad avere sino a 300 addetti. Ora siamo partiti da numeri diversi. Ci sono 50 dipendenti, ma questo numero ha una lettura specifica: sono destinati esclusivamente all’assemblaggio”. “Rimarrà il nome originario di Sauter perché sono mercati che hanno un po’ la puzza sotto il naso quando si pensa al mezzogiorno d’Europa. Sarà quindi ancora un’azienda dal nome svizzero-tedesco che rifornirà mercato tedesco. Noi portiamo però know-how: come sistema informatico erano abbastanza indietro rispetto al nostro livello industriale. Di fatto gli insegniamo a lavorare. Senza però intaccare il loro orgoglio, la loro dignità “.

 

IL CUORE DELLA PRODUZIONE RESTA A SAN MARINO

“Le modalità con le quali l’ASA di San Marino ha sviluppato il suo mercato – sottolinea l’ingegner Amati – è stato quello di mantenere in San Marino il cuore della produzione. Sul Titano arriva tutta la materia prima. Qui la lavoriamo e per questo abbiamo fatto, negli ultimi cinque, sei anni, investimenti per almeno dieci milioni di euro nel settore della litolatta, litografia su latta. Quindi, Svizzera, Anversa, e i quattro stabilimenti italiani, Asa Italia, che si riforniscono da noi, e che non sono posseduti da San Marino, rappresentano un’associazione di imprese alle quali forniamo nostri prodotti a prezzi competitivi”. Il Gruppo, ASA San Marino più le controllate e quelle associate commercialmente, ha circa 360 addetti che gravitano direttamente o indirettamente. “Va sottolineato che siamo riusciti a non licenziare nessuno. Abbiamo dovuto ridurre il ricorso al lavoro interinale e non abbiamo avuto la possibilità di confermare tutti i lavoratori a tempo determinato. Però, ripeto, non c’è stato un licenziamento. Le prospettive sono quelli di una notevole spinta anche sul mercato italiano. Grazie a una maggiore capillarità della rete distributiva-vendite puntando sulla realtà emergente dei piccoli produttori oleari”.

 

UNA STORIA ESEMPLARE DI SAMMARINESITA’

“L’azienda ha avuto un’accelerazione forte da metà degli anni Ottanta sino al 2000. La nostra tipicità però sta nel fatto che, mentre San Marino è piena di imprese emanazione di aziende italiane che qui hanno trovato le loro convenienze, noi abbiamo un percorso completamente inverso: nasciamo a San Marino nel 1959. Mario ed Emilio Amati, mio padre e mio zio, avevano la Amati Vongole a Riccione. Decisero di mettere acciughe e sardine in lattine. Pensarono quindi di diversificare la produzione e fondarono la ASA San Marino. Che parte con la produzione nel 1960 facendo lattine per sardine per la Amati Vongole. E’ quindi un’azienda sammarinese che cresce sui mercati vincendo le sfide contro i competitori italiani. E’ un progetto industriale altamente spendibile da parte della Repubblica. Siamo un’azienda di San Marino molto importante che ha vinto partendo da San Marino”.
“Noi siamo originari di Riccione – racconta il presidente Amati – ma la nostra nonna si ricordò che avevamo un parente che faceva il cordaro a San Marino. Nel ‘75 facemmo una ricerca. Emerse la discendenza e automaticamente diventammo tutti sammarinesi. Io stesso ho rinunciato alla cittadina italiana per essere totalmente sammarinese”.

Saverio Mercadante

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