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Germania-shock: è morto Enke

da Redazione

Confermato il suicidio. Il portiere della nazionale tedesca Robert Enke ha lasciato una lettera alla famiglia. Testimonianze di cordoglio dal mondo del calcio e da quello politico. Dietro al gesto disperato la morte della figlia. Un sogno a portata di mano – i mondiali del 2010 con la nazionale tedesca – e una ferita nel cuore, troppo celata per essere notata.

Robert Enke, portiere della nazionale tedesca di calcio, si è tolto la vita. Aveva 32 anni, si è gettato sotto un treno con la propria macchina.

Il dramma Enke rende inevitabile la pioggia di domande: perché un calciatore che aveva raggiunto il successo ed era l’idolo dei tifosi, si è tolto la vita all’improvviso, gettandosi sotto un treno? Perché Robert Enke si è suicidato? Se lo chiede la Germania, sportiva e no. All’indomani dei festeggiamenti per il ventennale della caduta del Muro di Berlino il Paese si è risvegliato questa mattina con un senso di dolore e di angoscia generale. Anche la Cancelliera Angela Merkel, si è voluta unire al cordoglio del Paese. Profondo il dolore, accanto all’incredulità, ad Hannover, la città nella cui squadra Enke giocava.

I tifosi si sono radunati già nella tarda serata di martedì, subito dopo che la triste notizia era stata diffusa, davanti alla sede della società. Mano a mano sono stati deposti mazzi di fiori, accese candele, le cui fiammelle hanno formato sulla strada un grande numero "96", quello che fa parte del nome ufficiale della squadra, ricordando la sua data di fondazione, il 1896. Un fulmine a ciel sereno, ma fino ad un certo punto. “Prima che uno venga portato a una situazione che può diventare ancora più infelice, è meglio darci un taglio definitivo”: queste parole di Robert Enke, ricordate dal sito del settimanale Focus, risalgono al 2003 e suonano, adesso, come un tragico presagio. Enke e sua moglie Theresa, nel 2006 avevano perso la loro figlioletta Lara, due anni, dopo un calvario di operazioni per una malattia cardiaca. Nello scorso maggio i coniugi avevano adottato Leila, che oggi ha otto mesi. Ma forse il dolore per la perdita della prima figlia era rimasto incolmabile. Il luogo dove Enke si è tolto la vita è a breve distanza dal cimitero ove è sepolta la piccola Lara.

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