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Decreto sui giochi passa con qualche brivido

da Redazione

E’ passato, ieri, in Consiglio Grande e Generale il decreto che andrà a modificare la disciplina del settore dei giochi della sorte a San Marino, ma non sono mancate le polemiche, come quel “tangentari” che – riferito ai guadagni delle macchinette della Novomatic, è uscito dalla bocca del Segretario Gatti e ha rimbalzato in aula per tutta la giornata.

Con 29 voti favorevoli, 26 contrari ed un astenuto il decreto che va a modificare la disciplina del settore dei giochi della sorte passa. Missione compiuta per la maggioranza al termine di un estenuante dibattito in cui non sono mancate le voci fuori dal coro. Anche all’interno della maggioranza stessa. Facendo semplicemente i conti della serva, infatti, si scopre che almeno tre consiglieri di maggioranza – verosimilmente – hanno votato contro il provvedimento: questo conferma il fatto che sulla materia, da sempre dibattuta, all’interno del Patto per San Marino ci sono delle perplessità.

Durante il dibattito Alleanza Popolare, con il consigliere Mario Lazzaro Venturini, ha fatto capire che non accetterà tranquillamente il ventilato trasferimento della sala a Ponte Mellini. Mentre, dall’altra parte, Sinistra unita ha presentato un ordine del giorno per sospendere il decreto, bocciato con 31 voti contrari, 22 favorevoli e un astenuto, più una serie di emendamenti, anch’essi tutti bocciati.
Ma è stata soprattutto la replica in notturna del segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, a riaccendere gli animi dopo oltre sette ore di discussione, cui se ne sono aggiunte altre tre ieri. Una replica "molto dura" a detta di tutta la minoranza, in cui il titolare delle Finanze, oggi assente dall’Aula per motivi istituzionali, ha sottolineato come nessuno nelle file della maggioranza sia un "tangentaro" e guadagni dalle macchinette della Novomatic. Per poi proibire al consigliere del Psd Giuseppe Maria Morganti di citare Alcide De Gasperi in determinate circostanze.
Parole cui oggi risponde l’opposizione. Meglio di Gatti il segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli, commenta il capogruppo del Psd, Claudio Felici, dato che almeno ha ammesso che i giochi possono dare una mano a uscire dalla crisi economica. Ieri "il segretario delle Finanze era molto teso e nervoso e ha attaccato in maniera offensiva l’opposizione dandoci dei tangentari. Se sa qualcosa lo deve dire e fare nomi e cognomi, non si può colpire nel mucchio", incalza il compagno di partito Marino Riccardi, spalleggiato da Francesca Michelotti di Su: "La nervosissima replica di Gatti è stata causata dalla severità delle affermazioni di Venturini. E ha detto cose molto gravi. Se conosce delle verità segrete deve rivelarle". Morganti, ancora per il Psd, parla di "strali forti. Ieri ho usato le parole di De Gasperi e il segretario di Stato si è imbestialito perché non c’è ombra in lui di quelle radici".
Il riferimento del consigliere era al fatto che le ragioni economiche non devono prevalere su quelle politiche. "Se avessi sentito citare Berlinguer in Aula non mi sarei certo arrabbiato", ironizza laconico Ivan Foschi di Su.
In soccorso del segretario di Stato per le Finanze arriva il numero uno del Pdcs, Pasquale Valentini, che sottolinea come "tirando in ballo De Gasperi o il vescovo si voglia parlare di altre cose". Con questo decreto non nasce nessun casinò, prende la parola Venturini di Ap per ribadire che rispetto al trasferimento della sala si aspetta più di una proposta dal cda della Giochi del Titano, con l’auspicio che venga traslocata in Città. Durante le repliche, aggiunge, "sono stato citato da molti consiglieri, ma non mi piace chi ora mi rivaluta dopo che in una precedente seduta ha detto che i consiglieri di Ap, tranne Masi, erano burattini manovrati da Gatti".
"Non siamo una maggioranza in cui comandano i giochi – sottolinea il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli – rappresentano il passato, mentre il futuro è l’economia reale del Paese". Dal dibattito, chiude il collega alla Cultura Romeo Morri, è emersa una "maggioranza compatta", nonostante i tentativi della minoranza con qualche "atteggiamento penoso da parte di alcuni consiglieri". La "nostra posizione è chiara": un no fermo all’apertura di un casinò e nessuna variazione nell’assetto societario della Giochi del Titano.

CLICCA QUI per leggere il resoconto del lungo dibattito sulla questione giochi in Consiglio.

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