Home NotizieSan Marino Gatti: no al casinòMa garantiamoci introiti

Gatti: no al casinòMa garantiamoci introiti

da Redazione

Fare finta di non vedere quello che succede dall’altra parte del confine non solo è sciocco, ma rischia di far perdere svariati milioni di euro di introiti. Così il Titano dovrà mettere mano alla normativa sui giochi della sorte, pena la perdita di attrattività in questo settore così delicato a scapito di chi lo pratica a 15 chilometri di distanza. Intanto l’Usot chiede: rimettete la sala bingo in centro storico.

Era da un po’ che non succedeva, ma nel pomeriggio di ieri, in Consiglio Grande e Generale sono stati i giochi della sorte a tenere banco. Con un dibattito lungo 34 interventi sul “fantasma” del casinò, o del “casinò strisciante” come da tempo lo definisce qualcuno. Oggetto del contendere: la mozione di Sinistra Unita che chiede chiarezza e la ratifica del decreto delegato che aggiorna la normativa sammarinese sul settore giochi.
Il segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, difende il decreto che modifica la legge che disciplina giochi, lotterie e concorsi a premio, adeguandola alla normativa italiana. "Non pensiamo all’ampliamento del settore ma di mantenere introiti – puntualizza – che sicuramente sono importanti per lo Stato".
Incassi per le finanze dello Stato che solo nel 2009, fino ad oggi, valgono 15 milioni di euro. Tre milioni in più lo scorso anno, ancora maggiori gli introiti del 2007, ben venti milioni.
Proprio il calo degli incassi si spiega in parte con la crisi economica, ma soprattutto, spiega il ministro,con "la mancanza di competitività".
Il segretario Gatti fa i conti con nuove realtà delle zone limitrofe, "sale con una gamma ancora più ampia di giochi" e se San Marino non sarà competitiva, "non solo andremo a perdere introiti – rivela – ma andremo ad azzerare le nostre potenzialità". Il ministro conferma la volontà del Patto di dire no ai casinò, ma "l’alternativa è chiudere".
Rispetto ai contenuti del decreto, Gatti non scende nei dettagli: "Risponde fedelmente alla normativa italiana, è molto rigorosa" e, tra l’altro, mette ordine nel settore delle macchinette dei bar.
Il ministro risponde quindi alle domande su possibili spostamenti di sede della Giochi del Titano. "Non abbiamo intenzioni di aumentare il numero di sedi – precisa – ma il consiglio d’amministrazione dovrà chiudere la sala attuale di Rovereta e allestirne un’altra per introdurre le nuove macchinette". Ma la chiusura temporanea potrebbe arrecare una perdita alla società, riconosce il segretario, quindi, "lo spostamento sarà uno dei temi che verrà discusso dal consiglio di amministrazione". Infine, il ministro annuncia il varo, entro il 2010, di una nuova normativa che regolamenterà il gioco on line.

 

USOT: RIPORTARE IL BINGO IN CENTRO STORICO
“I giochi della sorte non devono servire a lucrare ma debbono rappresentare un motivo di intrattenimento come ingrediente addizionale nella composizione dell’offerta turistica della Repubblica". E proprio mentre in Consiglio grande e generale tiene banco la discussione sul decreto che rivede la normativa in materia, l’Unione sammarinese operatori del turismo (Usot) invia un messaggio preciso all’esecutivo, sottolineando che "la sala Bingo attualmente nella zona produttiva di Rovereta deve essere riportata nella capitale perché lo spostamento avvenuto a suo tempo era stato reso esecutivo in termini provvisori". La ricollocazione permetterebbe infatti di rispondere alla difficile contingenza economica, che interessa anche il comparto del turismo. L’associazione è inoltre disponibile, spiega il presidente Paolo Rossi, a "partecipare attivamente su tali problematiche in maniera che i giochi non rappresentino solamente un’entrata certa per lo Stato ma anche un’importante elemento di attrazione turistica".

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