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I grandi vecchi del cinema al convegno della Fondazione Fellini

da Redazione

A Sidney Lumet il Premio Fondazione Fellini 2009. Tonino Guerra, Pupi Avati, Gianni Rondolino: la vecchia guardia del cinema e della critica fa spettacolo. Il tutto a Rimini, all’interno di un convegno dedicato alla sceneggiatura italiana e a Tullio Kezich, presidente onorario, scomparso da poco.

Un Tonino Guerra scoppiettante e in grande forma, nonostante i quasi novant’anni, un Pupi Avati, ultrasettantenne, emozionato e deferente, di fronte a un ottantacinquenne Sidney Lumet, premio Oscar alla carriera 2005, hanno confermato sabato scorso a Rimini che la vecchia guardia del cinema non molla, anzi raddoppia.

La Fondazione Fellini all’interno di un convegno dedicato alla sceneggiatura italiana e a Tullio Kezich, presidente onorario scomparso da poco, ha consegnato sabato al Teatro degli Atti al grande regista americano il Premio Fondazione Fellini 2009.

Il Premio era una riproduzione in oro del disegno “Colazione sull’erba”, scena di un sogno dal quale Fellini trasse ispirazione per il celebre spot della Banca di Roma, interpretato da Paolo Villaggio e Anna Falchi. Lumet ha rivelato tutto il suo amore per le pellicole felliniane. “Avrei voluto girare tutti i film di Fellini”. E ha citato come capolavori assoluti "Amarcord", "Satyricon" e "Roma", "8 e mezzo" e "La nave va". Lumet ha parlato anche di politica e in particolare del presidente Usa. "Obama è una grande persona, ma tutto sembra andare contro di lui, anche il suo partito", ha detto il regista 85enne; per questo "non so se resisterà", ha aggiunto. E poi ha attaccato la televisione, colpevole di "aver distrutto molti talenti". Ma ha citato due esempi a suo parere virtuosi come George Clooney e Matt Damon, che talvolta si lasciano andare a film commerciali ma poi "investono quei guadagni per realizzare film impegnati".

Ciambellano della cerimonia, il direttore della Fondazione Vittorio Boarini, che preoccupatissimo del ritardo di Avati e Lumet si è beccato i rimbrotti scherzosi e ironici di Tonino Guerra. Che ha rivelato: “Mi hanno contattato per fare una sceneggiatura su Sandokan. Ah, benedetti figlioli”. E giù il teatro per le risate. Che si è divertito moltissimo per gli aneddoti su i primi anni romani “ho fatto la fame vera per dieci anni”, e le zingarate alla maniera riminese in giro per Roma insieme a Federico. Commovente l’intervento in video di un Kezich già molto malato, a pochi giorni per la morte. Di grande interesse l’intervento di Vincenzo Cerami stimolato dal moderatore Mario Sesti, sul lavoro quotidiano di uno sceneggiatore. Gianni Rondolino, l’ex presidente del Festival di Torino, prima della gestione di Nanni Moretti, è intervenuto sul lavoro di sceneggiatore di Fellini al servizio di Roberto Rossellini, in particolare sull’episodio “Il Miracolo”.

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