Home NotizieSan Marino Scudo, confermata la ‘forchetta’ 2,2-4,5 miliardi

Scudo, confermata la ‘forchetta’ 2,2-4,5 miliardi

da Redazione

Nei mesi scorsi, con l’ombra dello scudo fiscale che incominciava a gravare sul Titano, lo studio Ambrosetti – The European House aveva fatto una previsione: da San Marino uscirà una cifra compresa nella ‘forchetta’ 2,2-4,5 miliardi di euro. E ora (per ora) Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti, ha conferma il dato, in virtù anche della forte aggressività italiana.

A margine della conferenza di presentazione della terza edizione del San Marino Forum (20-21 novembre) si è parlato anche di scudo fiscale, e delle stime ipotetiche riguardanti la Repubblica di San Marino. Lo studio Ambrosetti – The European House nei mesi scorsi, quando l’ipotesi del provvedimento ter di Giulio Tremonti stava prendendo piede, aveva fatto un’ipotesi di possibile rimpatrio di 2,2-4,5 miliardi di euro dal Titano all’Italia. Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti, ha di fatto confermato questa stima, precisando che si tratta di una “forchetta” di previsione che era stata realizzata partendo da dati ben precisi, e spiegando che comunque ancora oggi più che di previsioni si deve parlare di ragionamenti.

“La ‘forchetta’ dai 2,2 ai 4,5 miliardi di euro” ha affermato Valerio De Molli nella conferenza stampa organizzata nella sede dell’Ente Cassa di Faetano, uno dei tre enti promotori assieme alla Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS e all’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, “era scaturita da una riflessione sull’andamento dello scudo precedente e una considerazione sul caso particolare del Principato di Monaco, dove la previsione parla di una fetta del 30% di raccolta off shore che verrebbe drenata. Il Presidente di Banca Centrale Biagio Bossone ha dichiarato che sono usciti 339 milioni di euro nel primo mese di scudo fiscale, in un momento fra l’altro in cui l’applicazione della normativa non era ancora stata definita”. Se si proietta questa cifra nel tempo che manca al 15 dicembre, data di chiusura stabilita del provvedimento, sempre secondo De Molli si arriverebbe ad una cifra attorno al miliardo di euro.

“Ma come dobbiamo considerare che l’inizio è stato rallentato dalla poca chiarezza normativa, così il finale subirà un’accelerazione. C’è poi un aspetto importante che rende diverso questo scudo fiscale rispetto ai precedenti, e cioè l’aggressione dei vari Stati nei confronti di chi può detenere somme recuperabili: è il caso dell’Italia sulla Svizzera, ma anche della Francia nei confronti di Monaco o della Germania con il Liechtenstein. Ecco perché alla fine ritengo che i dati su cui si è ragionato nei mesi scorsi, la famosa forchetta, possano essere riconfermate”.

 

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