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Il Ponte sullo Stretto: in dicembre via ai lavori

da Redazione

Via libera alla creazione della Banca del Mezzogiorno e ai lavori per la mastodontica opera del Ponte sullo Stretto. Due iniziative che sicuramente fanno e faranno discutere, che rappresentano due capisaldi per il Governo Berlusconi. Il Ponte in particolare: i lavori partiranno il 23 dicembre e si chiuderanno nel 2016, 40 mila le persone impegnate.

La creazione della Banca del Sud e la definizione della data di inizio lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina: una giornata campale, quella di ieri, per il Consiglio dei Ministri. Il Ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ha annunciato che “La chiusura dei cantieri è prevista per il 2016". Si comincerà con "lavori propedeutici al ponte, per spostare una ferrovia in Calabria", e si proseguirà con interventi stradali "nella parte di Messina", spiega il ministro. "Nei sei anni che occorrono per costruire questa infrastruttura lavoreranno tra geometri, ingegneri, architetti e manodopera circa 40 mila persone", precisa Matteoli.
“Dei 27,6 miliardi che il Cipe ha approvato, solo 2,8 miliardi sono della legge Obiettivo, soldi dello Stato", spiega poi il ministro quanto ai fondi necessari. Altri 7,3 miliardi, continua, "vengono da fondi Fas europei per realizzare infrastrutture, nel Meridione per un 85% e un 15% nel Centro Nord, e oltre 8 miliardi vengono da project financing", ossia "dai privati". Questi ultimi, sottolinea Matteoli, "hanno partecipato attraverso un tavolo in cui abbiamo raggiunto questa cifra".
Il Consiglio dei ministri ha anche approvato il disegno di legge sulla nascita della Banca del Mezzogiorno. Il modello sarà il Credit agricole, spiega il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "E’ un ruolo da definire, stiamo studiando, ma un ruolo molto importante" nella Banca del Mezzogiorno "lo può avere Poste Spa", spiega Tremonti, che ipotizza un ruolo "complementare o sussidiario al servizio della banca. Dobbiamo studiare un modo- ripete- ma abbiamo grande fiducia nel management delle Poste".
Per la Banca del Mezzogiorno il decreto 112 prevede "uno stanziamento di 5 milioni di euro per far funzionare il Comitato promotore e finanziare la quota dello Stato". Comunque, spiega Tremonti, "non servono neanche quei 5 milioni di euro, il ruolo dello Stato, più che sui soldi" è focalizzato sul "disegno e l’impegno". Il governo "deve fare il governo" e farà "un piano per il Sud".
Dopo i toni accesi della scorsa settimana, anche nel Consiglio dei ministri di ieri c’è stata una discussione accesa sull’istituzione della Banca del Mezzogiorno e il piano più generale per il Sud. In prima linea ancora una volta i ministri ‘meridionali’ Raffaele Fitto e Stefania Prestigiacomo.
Con insistenza, riferiscono alcuni presenti, hanno chiesto che il piano per il Meridione risulti un insieme "organico" e "condiviso" di interventi e, alla fine, hanno comunque dato l’ok al provvedimento. Il Consiglio dei ministri, dopo una discussione che una fonte definisce "animata", ha dato il compito al ministro Claudio Scajola, che ha proposto alcune modifiche tecniche al ddl Tremonti, di coordinare il piano per il Sud. Le competenze della Banca, a quanto si apprende, restano invece appannaggio del Tesoro.
“La Banca per il Sud è uno degli obiettivi storici del centrodestra. Ne discuteremo presto in Parlamento per dotare l’economia meridionale di un nuovo strumento di servizio per la crescita dell’occupazione e delle imprese". E’ quanto dice il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, sottolineando che "una maggiore trasparenza nei criteri dell’erogazione del credito, della cancellazione delle ingiuste penalizzazioni che colpiscono il nostro Mezzogiorno sono obiettivi raggiungibili più facilmente grazie a questa iniziativa".
Gasparri spiega che "i gruppi parlamentari del Popolo della libertà nei recenti convegni di Napoli e di Bari hanno indicato, d’intesa con i rappresentanti del governo, la creazione della Banca del Sud tra le priorità. Ora- conclude- il piano Sud sarà ancora meglio definito grazie all’iniziativa del governo e alle concrete proposte che i gruppi del Pdl hanno avanzato al Senato e alla Camera".
 

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