Home NotizieAttualità Si ribalta lince muore soldato italiano

Si ribalta lince muore soldato italiano

da Redazione

Ancora una vittima italiana in Afghanistan. E’ morto infatti nella notte, a causa di un incidente stradale, Rosario Ponziano, 25 anni, originario di Palermo, appartenente al Quarto Reggimento Alpini. Il Lince su cui viaggiava è finito fuori strada e si è ribaltato.

Ancora una vittima italiana in Afghanistan. Si tratta di un militare italiano, paracadutista appartenente al Quarto Reggimento Alpini. La causa del decesso è un drammatico quanto banale incidente stradale. Il militare si chiama Rosario Ponziano, era originario di Palermo ed aveva 25 anni. Nell’incidente, che ha visto il veicolo Lince, su cui si trovava, ribaltarsi e finire fuori strada, sono rimasti lievemente contusi altri due commilitoni, medicati all’ospedale militare di Herat e subito dimessi. I familiari di Rosario Ponziano sono stati avvertiti della notizia poco prima delle sei di questa mattina dal capo ufficio Affari generali della Regione militare di Palermo, colonello Francesco Zumbo.
Il giovane era stato reclutato nella Brigata degli alpini paracadutisti nel 2003. Il padre, che era un maresciallo dei carabinieri, è morto da pochi anni, mentre la madre, che vive nei pressi di Monreale è casalinga. Il cognato della vittima è un carabiniere e presta servizio al Comando provinciale di Palermo.

 

NON ERA SU UN LINCE “RINFORZATO”

Non era a bordo di un Lince "rinforzato" il militare italiano morto questa mattina in Afghanistan in un incidente stradale. Lo ha riferito ad Apcom il maggiore Marco Amoriello, che ha escluso ogni ipotesi di azione ostile. "Perplessità" sui lince rinforzati – ossia equipaggiati con una torretta blindata – erano state espresse non più di dieci giorni fa dal contingente militare italiano a Kabul in un briefing ripreso dalla Stampa italiana. In occasione della visita in Afghanistan del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo l’attentato che il 17 settembre costò la vita a sei paracadutisti, il colonnello Aldo Vizzo spiegò che con il baricentro più alto i Lince potevano ribaltarsi più facilmente. Un rischio legato anche al peso della torretta, 320 chilogrammi. L’incidente stradale ha però coinvolto "il classico Lince, non c’era torretta", ha chiarito il maggiore Amoriello, "Il soldato che ha perso la vita, poi, non era fuori dal mezzo". Il maggiore ha ricordato come i Lince si siano rivelati nel corso del tempo mezzi affidabili – quello odierno è il primo caso drammatico negli ultimi sette mesi – "come tutti migliorabili e sottoposti a modifiche, ma che otto nazioni hanno deciso di acquistare". Tra queste anche la Gran Bretagna. Il mezzo, che stava eseguendo una normale attività operativa, si è ribaltato lungo la strada che porta da Herat a Shindad. Il maggiore Amoriello ha spiegato che si "tratta di strade difficili e impegnative". Con la vittima – che aveva 25 anni e apparteneva al Quarto reggimento alpini paracadutisti – c’erano in tutto altri tre soldati e due sono rimasti lievemente feriti. "Erano contusi, sono stati medicati e sono stati dimessi dall’ospedale italiano di Herat, a Camp Arena", ha aggiunto Amoriello, "Non hanno riportato alcun tipo di conseguenza". Vizzo, comandante del contingente italiano a Kabul, mise inoltre in luce il rischio – alludendo alla versione "remotizzata" del mezzo, con il mitragliere che aziona l’arma in torretta dall’interno con una specie di joystick – di non accorgersi degli ordigni e degli altri pericoli lungo la strada. "L’uomo fuori in torretta è insostituibile", affermò categoricamente.

 

IL BILANCIO DELLE VITTIME ITALIANE

Con l’incidente di Herat sale a 21 il numero delle vittime italiane in Afghanistan. LEGGI LA NOTIZIA CORRELATA.

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