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Vaccinazioni H1N1, via dall’Emilia-Romagna

da Redazione

L’influenza A, H1N1. Se ne parla da mesi, fra l’altro con tesi contrastanti: eccesso di vaccinazioni (in ossequio al business delle grandi case farmaceutiche) o prudenza tutt’altro che esagerata? Comunque sia domani in Italia parte la campagna di vaccinazioni. Si parte con l’Emilia-Romagna, i primi ad essere vaccinati saranno gli operatori sanitari.

Tutto è pronto per la campagna di vaccinazione contro . L’Emilia-Romagna sarà tra le primissime regioni a partire con il piano: si parte proprio domani. La prima tranche di vaccini è già arrivata martedì a Bologna, 32.300 dosi che già ieri sono state distribuite alle aziende sanitarie della Regione.
L’intera partita di vaccini contro influenza A H1N1 (610.000 dosi) prevista per l’Emilia-Romagna sarà consegnata in tempi diversi; il completamento delle consegne è previsto entro la prima settimana di dicembre.
I gruppi di persone a cui rivolgere l’offerta di vaccinazione gratuita e le priorità di vaccinazione – come ricorda la Regione in una nota – sono state definite dal Ministero della salute. Si inizia con gli operatori sanitari e socio-sanitari (in Emilia-Romagna sono circa 110.000), a cui viene proposta la vaccinazione per evitare che i servizi assistenziali possano andare in crisi a causa delle assenze in caso di malattia, per ridurre la circolazione del virus e per ridurre la probabilità che siano gli stessi operatori fonte di contagio per i pazienti, soprattutto per i più vulnerabili. A questi operatori la vaccinazione sarà effettuata dai Servizi preposti direttamente nei luoghi di lavoro.
A seguire, man mano che arriveranno le dosi di vaccino, la vaccinazione sarà proposta ad addetti a servizi di pubblica utilità (come personale di servizi pubblici, vigili del fuoco, personale della scuola, personale dei trasporti, donatori di sangue) per evitare di mettere in crisi servizi essenziali alla collettività. La vaccinazione sarà effettuata o all’interno dei luoghi di lavoro o presso i Servizi vaccinali delle Aziende Usl a seconda degli accordi che saranno stipulati con le Aziende e gli Enti datori di lavoro.
La vaccinazione contro l’influenza A H1N1 sarà poi proposta alle persone dai 6 mesi ai 65 anni con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario, a rischio quindi di sviluppare complicanze in caso di contagio, e alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, in quanto diversi studi clinici hanno dimostrato una maggiore probabilità di complicanze in caso di malattia. Sarà proposta anche ai seguenti gruppi di persone: minori ospitati in strutture residenziali; bimbi che frequentano l’asilo nido; mamme di bimbi di età inferiore a 6 mesi; bimbi nati gravemente pretermine di età compresa tra i 6 e i 24 mesi. A tutti questi, l’invito alla vaccinazione sarà fatto dalle Aziende Usl di residenza. Per tutti i gruppi citati – prosegue la nota della Regione Emilia-Romagna – la vaccinazione contro l’influenza da virus A H1N1 sarà contestuale alla vaccinazione contro l’influenza stagionale: ad essi viene infatti anche offerta l’antinfluenzale "classica", in quanto il ministero ha indicato la possibilità di co-somministrazione dei due vaccini. Successivamente verranno interessate dal programma di vaccinazione contro l’influenza A H1N1 tutte le persone di età fra i sei mesi e i ventisette anni, in Emilia-Romagna circa un milione di persone. La vaccinazione contro l’influenza A coinvolgerà in tutto 1.600.000 persone.
Per le persone con più di 65 anni è inoltre già in corso, dai primi di ottobre, l’offerta di vaccinazione contro l’influenza stagionale, effettuata dai medici di famiglia. Non sono coinvolte dall’offerta del vaccino contro l’influenza A poiché, in tutti i Paesi dove si sono sviluppate epidemie da A H1N1, le persone anziane sono risultate poco colpite da questo virus, molto probabilmente perché hanno "una memoria immunitaria" rispetto a virus analoghi, anche se non identici, circolati in epidemie verificatesi nella prima metà del secolo scorso.

 

IL VICEMINISTRO FAZIO CONTRO GLI ALLARMISTI

Nessun ritardo nella distribuzione del vaccino contro la nuova influenza, anzi, siamo i primi in Europa. Lo ha detto il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio nel corso della trasmissione ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale5. ”Anzi – ha aggiunto – proprio ieri mi sono lamentato con il coordinamento delle Regioni per i ritardi, visto che le scorte sono disponibili”. Fazio ha ribadito che non si vaccinerà contro l’H1N1, ”perché non rientro nelle categorie a rischio. Solo il 3% delle persone come me, intorno ai 65 anni, ha contratto l’influenza che, paraltro è leggerissima”.

L’allarme per la nuova influenza ”forse in questo momento è sopravvalutato – ha ammesso – ma non vanno sottovalutati i rischi per coloro che hanno malattie croniche: per alcuni soggetti anche una piccola febbre può essere pericolosissima”. Quanto al piano di vaccinazioni e ai possibili interessi delle multinazionali farmaceutiche nella vicenda, ”abbiamo calcolato che vaccinando intorno al 35-40% della popolazione riusciremo a sradicare l’epidemia – ha detto il viceministro -. E’ la previsione più bassa rispetto agli altri Paesi europei. Probabilmente risparmieremo, ma i nostri calcoli sono stati fatti in scienza e coscienza. Interverremo innanzitutto sui servizi essenziali (medici, infermieri, ecc) perché non si blocchi il Paese, poi sui malati cronici e le categorie a rischio, quindi cominceremo a vaccinare i giovani per eradicare l’epidemia”.

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