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“Sistema bancario asimmetrico”

da Redazione

Il ministro dell’Economia ancora una volta all’attacco degli istituti di credito. Questa volta oggetto della critica è il sistema bancario italiano, giudicato da Giulio Tremonti "troppo asimmetrico e distante dal territorio".

“C’è una concentrazione del 30% del mercato in due grandi istituti e questo fa venir meno il rapporto con il territorio”, apostrofa il titolare di Via XX Settembre, apprezzando invece lo sforzo delle piccole banche che al contrario stanno costruendo un forte rapporto finanziario con le industrie locali. In Italia “il 90-95% del Pil è prodotto da imprese con meno di 15 addetti, mentre c’è una concentrazione del 30% del mercato in due grandi banche” ha spiegato Tremonti, sottolineando che “è una asimmetria che viene fuori con la crisi”. In altri paesi, invece, c’è un rapporto “simmetrico” tra grandi banche e grandi industrie. Il ministro ha poi citato altri aspetti legati all’economia che non vanno bene, come “la pazzia di Basilea 2”, mentre ha sottolineato che la moratoria sui crediti alle imprese “funziona ma che certo va definita meglio” a seconda delle singole situazioni. Il ministro ha poi rilevato che un canale “che non funziona bene e va migliorato” è quello dei “finanziamenti della Sace all’economia”. Per Tremonti, infine, il Federalismo fiscale, “è fondamentale per una vita e un sistema più civile per tutti: l’Italia è l’unico paese che non lo ha” e che “ha tutto Centrale”. “Non è più possibile avere – ha concluso Tremonti – un Paese in cui metà della spesa pubblica è fatta da soggetti non responsabili né democraticamente né moralmente: è il paese in cui più spendi più voti prendi”.

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