Il Quirinale e il Governo non sono scesi a patti in merito al Lodo Alfano, che tanto ha infuocato l’agone politico la scorsa settimana. L’affermazione, affidata ad una nota ufficiale, arriva proprio dal Colle, che smentisce in modo categorico l’esistenza del fantomatico accordo per superare l’empasse in Consulta.
"E’ del tutto falsa l’affermazione che al Quirinale si siano ‘stipulati patti’ su leggi la cui iniziativa, com’è noto, spetta al governo, e tantomeno sul superamento del vaglio di costituzionalità affidato alla Consulta". In una nota diffusa dal Quirinale, la decisa smentita che vi siano stati accordi fra il governo e il Colle sul via libera della Corte costituzionale al lodo Alfano, bocciato la settimana scorsa dall’Alta corte. Mancato via libera alla legge che garantiva la sospensione dei processi per la quattro più alte cariche dello Stato, che ha fatto infuriare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, molto duro con la Consulta ma anche con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che quella legge aveva controfirmato.
Nella nota diffusa dal Colle si precisa che "una volta rilevata, da parte del presidente della Repubblica, la palese incostituzionalità dell’emendamento ‘blocca processi’ inserito in Senato nella legge di conversione del decreto 23 maggio 2008, il Consiglio dei ministri ritenne di adottare il disegno di legge Alfano in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato". Successivamente, "il presidente della Repubblica ne autorizzò la presentazione al Parlamento, e successivamente, dopo l’approvazione da parte delle Camere, promulgò la legge. Tale promulgazione – sottolinea il Quirinale – comunque motivata, non poteva in nessun modo costituire ‘garanzia’ di giudizio favorevole della Corte in caso di ricorso".
La Presidenza della Repubblica invita a un "doveroso" rispetto per l’autonomia della Corte costituzionale e sottolinea: "La collaborazione tra gli uffici della presidenza e dei ministeri competenti è parte di una prassi da lungo tempo consolidata di semplice consultazione e leale cooperazione, che lascia intatta la netta distinzione dei ruoli e delle responsabilità".