Un lieve intoppo nei giorni scorsi legato al numero Eori, ma Bruxelles è tornata a riconoscere i codici.
Dal 1 luglio 2009 il passaggio alla dogana è vincolato al Codice UE, il nuovo sistema EORI (Economic Operator Registration and Identification), ideato per rendere più semplici le procedure e il tracciamento elettronico delle attività doganali. Con questa novità, introdotta dal Regolamento della Comunità europea numero 312 del 16 aprile 2009, si mira a creare un ambiente elettronico unico per tutte le pratiche doganali. In pratica, secondo le regole stabilite nella nota numero 82556 del 17 giugno dell’Agenzia delle Dogane, per effettuare operazioni doganali è obbligatorio l’utilizzo dello specifico identificativo numerico EORI valido su tutto il territorio comunitario.
Nei giorni scorsi però un lieve intoppo aveva seminato qualche timore tra gli operatori sammarinesi: Bruxelles infatti non riconosceva alcuni codici con il numero superiore a 400, il che ha comportato alcuni giorni di “fermo”. Un problema di natura prettamente tecnica – legato unicamente alla trasmissione dei dati – che fortunatamente è già stato risolto.
Ricordiamo che il Codice EORI in Italia è rappresentato dal prefisso “IT” seguito dai numeri costituenti la partita IVA, per i soggetti IVA, dal codice fiscale di persona giuridica o dai primi 15 caratteri del codice fiscale. per le persone fisiche.
La codifica EORI di base inizialmente non era prevista per gli operatori economici della Repubblica; pertanto l’ultima fase di attuazione del nuovo sistema di transito doganale è stata avviata su questo presupposto. Diversamente è andata invece quando, dal 1° luglio, al verificarsi delle prime operazioni doganali da e verso Paesi extra CEE con transito su dogane italiane abilitate (l’Italia ha vincolato la Repubblica di San Marino in materia di EORI, ndr), è emerso che per completare le formalità di dogana necessarie tale codice identificativo dovesse essere necessario anche per gli operatori sammarinesi.
Alessandro Carli