Lo scudo fiscale? Metterà in grave difficoltà il Titano, ma non lo manderà al tappeto. Parola di Marziano Guidi, presidente Assofin, che è sicuro: “Le finanziarie supereranno questo momento, e con le nuove regole internazionali ne usciranno più forti”.
Lo scudo fiscale preoccupa non poco il sistema finanziario sammarinese. Tanto che Marziano Guidi, segretario di Assofin, l’associazione che riunisce una trentina di fiduciarie del Titano, al di là delle stime difficili da fare, parla di un "una situazione molto preoccupante". Il sistema, però, saprà reagire anche all’ultimo attacco della vicina Italia, dopo le indagini delle procure e le bordate di Bankitalia. E armonizzato il proprio sistema a quello internazionale, San Marino potrà così vagliare anche la carta adesione all’Ue e "prendere le distanze" dall’invadente vicino.
È chiaro, spiega Guidi, intervistato dall’Agenzia Dire, che "una guerra così è stata fatta semplicemente per dare l’esempio ad altri paradisi che non potevano attaccare direttamente". Infatti, se è vero che la liquidità degli italiani depositata in paradisi fiscali ammonta a 300 miliardi di euro e San Marino rappresenta lo 0,7% di tale somma, "sulla stampa italiana ha tenuto banco per vari mesi quasi in esclusiva" la questione Titano, "in misura non certo proporzionale alle reali dimensioni del problema". Comunque, sottolinea il segretario Assofin, "sono certo che tra qualche anno la situazione finanziaria, commerciale e industriale del nostro Paese sarà molto meglio di quella che ci stiamo lasciando alle spalle adesso". Con l’uscita dalla procedura rafforzata e gli accordi Ocse sono stati fatti i primi passi. Ora, ragiona Guidi, si aspetta l’obbligatoria firma delle intese su doppie imposizioni fiscali e cooperazione finanziaria con l’Italia.
L’esecutivo fin qui "ha fatto quello che ha potuto, di armi ne ha poche: stiamo combattendo i cannoni con i sassi". Insomma, il presente non è certo roseo: "Stiamo tirando i remi in barca per poterci riorganizzare" e le società finanziarie dovranno "ripartire da zero per reinventarsi l’attività del settore fiduciario, anche se alcune già da tempo hanno iniziato la riorganizzazione aziendale con ottimi risultati. Esiste per esempio una Sicav totalmente sammarinese denominata ‘Vindex’ di Julius Baer che è stata classificata con un rating di 5 stelle e posizionata in termini di redditività nei primi 10 posti nella classifica mondiale".
Lo scudo fiscale tanto voluto dal ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti lascerà il segno, dunque, ma secondo Guidi non metterà in ginocchio la più antica Repubblica del mondo. "Molti vi ricorreranno per il periodo di crisi", sostiene. Infatti se "prima un industriale portava i soldi qui, ora gli servono nell’azienda per superare il momento di crisi, per cui li deve fare rientrare ufficialmente. E scuda. Questa parte sarà il 10%-20% del totale". Per il resto "peseranno altri fattori" come il livello di segretezza "che sembra decadere automaticamente con lo spostamento di capitali che obbliga le banche italiane a segnalare a Bankitalia e all’Ufficio delle entrate tali movimenti". Ma anche "la fiducia nel governo italiano attuale e soprattutto in quelli futuri".
Per San Marino, prosegue nella sua analisi Guidi, "in sei mesi è cambiato completamente lo scenario. Il futuro sembra nero perché ciò che è nuovo spaventa. Ma io sono ottimista: adeguati agli standard internazionali nessuno potrà più dirci nulla e così finalmente esprimeremo tutte le nostre potenzialità".
Sul Titano non si salirà più per depositare denaro in nero, "ma per aprire attività e fare impresa, sfruttando, oltre un differenziale fiscale, anche e soprattutto un rapporto tra il cittadino contribuente e lo Stato basato sul reciproco rispetto".