Centosettant’anni. Tanto è passato dalla nascita della ferrovia in Italia. Fu un tratto di strada ferrata di poco più di 7 chilometri, la Napoli-Portici, quello che venne inaugurato il 3 ottobre 1839, ma che segnò una svolta nella storia della Penisola, ancora non unificata. A Napoli una mostra per ricordare l’evento.
Un tratto ferroviario breve, di appena 7,25 chilometri, ma estremamente importante perché segna l’inizio dell’Italia su rotaie: è la Napoli-Portici, prima linea ferroviaria del nostro paese, che sabato ha compiuto 170 anni. Per l’occasione Ferrovie dello Stato ha allestito una mostra al Museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli, che ripropone il passato e gli albori delle ferrovie italiane attraverso documenti, divise e materiale dell’epoca. La mostra accoglierà curiosi e visitatori fino al 31 dicembre, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30.
Un modo per conoscere e riscoprire la prima linea ferroviaria d’Italia, anche se Italia non era. Il 3 ottobre 1839 infatti, quando la linea venne inaugurata, a Napoli c’erano ancora i Borboni, e fu proprio la casa regnante nel Regno delle Sicilie a volerne la realizzazione.
Nulla di strano, in fin dei conti nel nostro Paese le ferrovie sono state ‘importate’ e sviluppate da altri, basta pensare che a dotare Roma di linee ferroviarie fu lo Stato pontificio, che prima fece realizzare la Roma-Frascati (1856) e poi la Roma-Velletri (1863). Ma certo con la Napoli-Portici la penisola di dotava di un mezzo di trasporto per i tempi innovativo e rivoluzionario, che poneva – allora – il Mezzogiorno all’avanguardia: la prima linea ferrovia del mondo fu infatti realizzata nel 1825 per unire Stockton a Darlinígton, in una Gran Bretagna che godeva del vantaggio di aver vissuto una rivoluzione industriale che l’Europa continentale ancora non aveva conosciuto.
La linea ferroviaria che unì, e tuttora unisce, Napoli e Portici è dunque forse la prima grande opera che il sud Italia abbia avuto, oltre che il primo tassello di una rete nazionale che da lì in poi si sarebbe sviluppata sempre più, insieme all’industria del settore, che inizia la sua produzione proprio a Portici. Qui nel 1842 Ferdinando II di Borbone ordina la conversione di uno stabilimento di produzione di cannoni, che inizia a costruire locomotive e ad assemblare materiale rotabile. Da allora l’Italia, quella ‘da fare’ e poi quella ‘fatta’, non si è più fermata, e sabato appunto ha celebrato i suoi 170 anni di ferrovia.