Le elezioni anticipate in Grecia hanno un grande vincitore e un grande sconfitto. Il vincitore è il leader socialista Gorge Papandreou, lo sconfitto è il leader uscente Costas Karamanlis, del partito Nuova democrazia, che ha raggiunto appena quota 33% dei voti contro il 43% del rivale ed ha annunciato le dimissioni.
In Grecia è giunta l’ora della svolta socialista. Le elezioni anticipate hanno sancito l’uscita di scena di Costas Karamanlis, leader di Nuova democrazia, e la netta vittoria del partito socialista greco di Gorge Papandreou. "Ora abbiamo il mandato per voltare pagina. Insieme rimetteremo il Paese sui binari della ripresa e dello sviluppo. Non perderemo tempo". Così Papandreou, ha lanciato il suo messaggio ai sostenitori dopo il risultato elettorale che gli ha confermato una schiacciante vittoria con il 43,9% dei voti e 160 deputati sui 300 del Parlamento unicamerale. Secondo i risultati del 98,7% delle schede scrutinate Nuova democrazia del premier uscente Costas Karamanlis ha invece ottenuto il 33,4% dei voti con 91 seggi. In terza posizione il partito comunista (Kke) con il 7,5% e 21 deputati mentre l’estrema destra del laos ha ottenuto il 5,6% con 15 deputati. Fuori gli ecologisti che con il 2,5% non entrano nel Parlamento greco.
Mentre tutto il Paese ha festeggiato nottetempo il ritorno al governo dopo cinque anni della coalizione di sinistra, sono arrivati anche gli auguri del presidente statunitense, Barack Obama che ha telefonato a Papandreou per felicitarsi della sua vittoria e ha ribadito il legame tra gli Usa e la Grecia. Il governo Papandreou è il terzo dalla seconda guerra mondiale dopo quello del padre Andreas, fondatore del partito Pasok, e del nonno George, primo premier del Paese dopo la liberazione dall’occupazione tedesca nel 1944. A conclusione di una giornata elettorale densa e emotivamente sentita in tutto il Paese, l’ex premier Karamanlis è apparso in Tv per fare gli auguri al suo successore e salutare il Paese. "Sono l’unico responsabile e l’unica cosa che posso fare è assumermi la responsabilità di questo risultato e avviare le procedure per la nomina di un nuovo leader del partito" ha detto in tv l’ex premier, visibilmente commosso. Un congresso straordinario di Nuova democrazia sarà convocato entro un mese e il premier uscente ha annunciato che non si ricandiderà.