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G20 al timone dell’economia

da Redazione

Pittsburgh segna il giro di boa definitivo verso la nuova piattaforma multilaterale che gestirà l’economia.

Il G20 sarà la nuova guida dell’economia mondiale. Pittsburgh segna il giro di boa definitivo verso la nuova piattaforma multilaterale che detterà l’agenda economica, riceverà le relazioni dai paesi membri sui progressi fatti nel raggiungere questi obiettivi, sotto il monitoraggio del FMI. Non ci saranno sanzioni formali in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi e le politiche dei singoli paesi saranno piuttosto oggetto di un controllo collettivo, la cosiddetta “peer review”. I leader del gruppo delle venti grandi economie globali hanno siglato il Patto di Pittsburgh per “uno sviluppo forte, sostenibile ed equilibrato”. Le indicazioni uscite dalla riunione riguarderanno politiche straordinarie di stimolo fiscale monetario per la garanzia di una ripresa durevole, e misure di sostegno per la disoccupazione che rischia di crescere anche nei Paesi con economie in ripresa. Saranno sollecitati i Paesi con un surplus commerciale, Cina, Germania, Giappone e i paesi esportatori di petrolio, a stimolare la domanda interna, e i paesi in deficit a ridurre i disavanzi commerciali e di bilancio a ripresa avviata. Il G20 appoggerà la proposta dell’attuale presidente, Gordon Brown, sulla riforma del FMI e della Banca Mondiale. Sul commercio per il G20 “l’imperativo è combattere il protezionismo” e per concludere i negoziati per il Doha Round, il ciclo negoziale per la liberalizzazione degli scambi lanciato nel 2001, nel 2010. Sui bonus ai banchieri e sulla riforma della finanza infine il G20 appoggerà la proposta del Financial Stability Board, guidato dal governatore di Bankitalia Mario Draghi, di legare gli incentivi in busta paga ai successo a lungo termine degli istituti finanziari e non all’assunzione di rischi eccessivi. Vietati i bonus poliennali.

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