Tra pittoresche proteste in aula e con una piccola manciata di voti a fare la differenza il decreto legge anti-crisi è divenuto realtà. E con esso il vituperato (dall’opposizione) scudo fiscale. Per aderire alla sanatoria c’è tempo sino al 15 dicembre 2009, l’aliquota è del 5 per cento. Da San Marino si può solo rimpatriare.
Venti voti. Un’inezia. Ma tanto basta per dare il via libera al decreto legge anticrisi. E lo scudo fiscale è ufficialmente una legge dello stato. In aula non sono mancate le proteste, che come da prassi rendono pittoresca la politica italiana. Scatenata l’Italia dei Valori che al momento del voto ha sventolato cartelli di protesta, provocando l’intervento del presidente Fini: "Via i cartelli – ha detto – i fotografi hanno già fatto le foto". La seduta è poi stata sospesa dopo che un esponente dell’Idv, Barbato, ha accusato la maggioranza e il Presidente Silvio Berlusconi di essere "dei mafiosi".
Per la cronaca i sì sono stati 270, i no 250, gli astenuti 2. Pd, Idv e Udc hanno votato contro. Ad astenersi nella maggioranza il repubblicano Giorgio La Malfa.
Il dl anti-crisi diventato legge con il via libera senza modifiche dall’aula della Camera contiene le nuove disposizioni sulla Corte dei conti e quelle relative alle competenze del ministro dell’Ambiente sull’energia. Ma, soprattutto, il tanto contestato (dalle opposizioni) scudo fiscale per il rientro dei capitali detenuti all’estero, che al Senato è stato modificato allargando la platea dei reati non punibili e che garantisce l’anonimato a chi ne farà richiesta.
Un discorso a parte va dedicato ai presenti e agli assenti in aula al momento del voto. A rischiare di far cadere tutto il castello sono stati gli assenti del Popolo della Libertà (appena 213 in aula sui 269 appartenenti al gruppo). Ma se il provvedimento è passato con soli 270 voti (l’opposizione tutta ne conta 279, i numeri per farlo saltare dunque c’erano) è molto per colpa dell’opposizione. E ancora una volta i maggiori indiziati si trovano all’interno del Partito Democratico: dei 216 componenti del gruppo infatti ben 23 erano in tutt’altre faccende affacendati. Assenti anche 6 deputati dell’Udc su 37, una sola assenza tra le fila dell’Idv.
Ecco cosa contiene il provvedimento.
SCUDO FISCALE
La richiesta potrà essere presentata dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali, dalle società semplici e dalle associazioni equiparate all’intermediario che riceve in deposito le somme e le altre attività finanziarie o che è incaricato della regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali. Tra gli intermediari, le banche italiane, le società di intermediazione mobiliare e di gestione del risparmio, le società fiduciarie, gli agenti di cambio iscritti nel ruolo unico e Poste italiane. Le norme consentiranno di riportare in Italia i patrimoni detenuti all’estero.
Aliquota al 5%. Così è determinata l’imposta straordinaria per rimpatriare i capitali.
Scadenza. Per aderire alla ‘sanatoria’ c’è tempo fino al 15 dicembre 2009.
Reati. Lo scudo protegge da una serie di reati tributari come il falso in bilancio, le false comunicazioni sociali, le dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture o altri artifici, l’occultamento di documenti contabili.
Fuori i procedimenti in corso. Non possono fare richiesta di scudo tutti coloro che hanno procedimenti in corso alla data del 5 agosto.
Intermediari. Non hanno l’obbligo di segnalare operazioni sospette di riciclaggio. Per chi si avvale dello scudo è garantito l’anonimato.
Regolarizzazione extra Ue. Rientrano nella possibilità di regolarizzazione non solo i paesi Ue e quelli dello Spazio economico europeo ma anche i Paesi fuori dall’area "qualora sia rispettata la condizione che vi sia un effettivo scambio di informazioni". In questi casi non è obbligatorio il rimpatrio fisico ma è possibile dunque la regolarizzazione in loco. Per la Svizzera, Liechtenstein, Montecarlo e, come già ribadito in passato, la Repubblica di San Marino, è possibile solo il rimpatrio.
Dove finiscono i soldi scudati. Le maggiori risorse che entreranno nelle casse dello Stato grazie allo scudo confluiranno in un fondo della presidenza del Consiglio per finanziare, in primis, Scuola, Università e 5 per mille.
Ecco gli altri principali provvedimenti contenuti nel decreto legge anti-crisi
MINISTERO AMBIENTE
Il ministero dell’Ambiente viene maggiormente coinvolto negli interventi urgenti relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia, oltre che relativi agli interventi riguardanti la produzione dell’energia. Questa la norma: "Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, con il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il ministro per la Semplificazione normativa, individua gli interventi alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia, nonché, d’intesa con le Regioni e le Province autonome interessate, gli interventi relativi alla produzione dell’energia, da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrono particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico e che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari".
CORTE DEI CONTI
Il decreto anti-crisi approvato prima della pausa d’agosto aveva provocato perplessità e polemiche per le limitazioni al ruolo di controllo della Corte dei Conte sulla perseguibilità del danno erariale, essendo previsto l’avvio di indagini per ‘danno all’immagine dello Stato’ solo in presenza di una sentenza irrevocabile di condanna. Ora invece si stabilisce che le procure "possono iniziare l’attività istruttoria" per l’esercizio dell’azione di danno erariale "a fronte di specifica e concreta notizia di danno, fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge". Inoltre sull’azione per il risarcimento del danno all’immagine "si chiarisce che il corso della prescrizione dell’eventuale illecito contabile resta sospeso fino alla conclusione del procedimento penale".