Sul sito internet dell’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, è scaricabile il modulo per permettere alle imprese di richiedere la moratoria di 12 mesi delle rate dei mutui o dei leasing, oppure il dilatamento delle scadenze del credito a breve. Serve per garantire liquidità, uno strumento fondamentale, secondo Confindustria.
Il 3 agosto scorso Abi, Confindustria e altre organizzazioni sindacali hanno messo a punto un documento per permettere alle imprese di chiedere la moratoria di 12 mesi delle rate dei mutui o dei leasing, oppure il dilatamento delle scadenze del credito a breve. Sul sito internet dell’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, è stato messo on line il modulo standard per presentare la domanda, modulo che nei prossimi giorni sarà distribuito nelle varie filiali degli istituti di credito.
Il problema, come è noto, è la necessità delle piccole e medie imprese di avere a disposizione della liquidità di denaro, soprattutto a fronte della “chiusura dei rubinetti” da parte di molte banche non appena la crisi si è fatta sentire.
Il modulo, messo a punto con il ministero dell’Economia, specifica le caratteristiche che l’impresa deve avere: non più di 250 dipendenti, fatturato annuo minore di 50 milioni di euro, non avere rate scadute da più di 180 giorni. In particolare viene precisato che l’impresa in questione deve avere adeguate prospettive economiche. Viene inoltre sancito che è previsto il silenzio-assenso entro 30 giorni dalla presentazione della domanda, fermo restando che la moratoria non è automatica e che occorre la valutazione della banca. Intanto si è già messo al lavoro il tavolo di monitoraggio che dovrà valutare l’andamento dell’intesa, grazie ai dati che verranno forniti dalle banche. Un primo bilancio si potrà fare realisticamente verso la fine di novembre, poi avrà cadenze mensili.
Giuseppe Morandini, Presidente della Piccola Industria di Confindustria, sottolinea al Sole-24 Ore come stia dando buoni frutti l’accordo firmato a inizio luglio con Intesa Sanpaolo. Ma adesso, secondo Morandini, bisognerà capire “cosa si è mosso e soprattutto con quale multiplo sono intervenuti gli istituti bancari”. Nelle intese, infatti, si lascia libertà per le banche di co-finanziare la maggiore patrimonializzazione uno a uno oppure di più, come si augurano le imprese e come sollecitato anche dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
L’alleanza tra banche e imprese – conclude il Presidente di Piccola Industria – è la strada per superare questa fase: “Bisogna recuperare il dialogo sul territorio”.