Il Ministro Franco Frattini torna sulla questione calda dell’Afghanistan. I terroristi continueranno purtroppo a colpire, ha affermato. Ma la missione in Afghanistan non può essere a tempo indeterminato: la missione andrà necessariamente rivista, prima di discutere un rafforzamento del contingente.
“La missione in Afghanistan non può essere a tempo indeterminato. Il Ministro agli Esteri Franco Frattini si inserisce nel solco delle dichiarazioni del Presidente USA Barack Obama e, nel corso di una telefonata a Maurizio Belpietro, su Mattino 5, afferma che è il caso di rivalutare alcuni degli obiettivi della missione prima di discutere di un eventuale rafforzamento del contingente militare in Afghanistan.
"Noi crediamo che parlare di numeri e rafforzamento del contingente – ha affermato – possa essere un discorso successivo ed eventualmente consequenziale rispetto agli obiettivi". Il titolare della Farnesina ha sottolineato poi che ancora più importante dell’azione di sicurezza militare è l’azione civile nel Paese: bisogna "formare la polizia, costruire il paese in senso fisico, ponti, case, scuole", per lasciare agli afghani "le chiavi del loro destino". Un compito, questo, decisamente non facile, come hanno dimostrato le recenti elezioni all’insegna dei gravi brogli elettorali. Intanto il futuro resta drammatico. Secondo Frattini infatti "purtroppo c’é da attendersi che le azioni che terroristi e taleban stanno compiendo in Afghanistan contro tutte le forze della coalizione, continueranno".
"I militari – ha affermato ancora Frattini sono in funzione di sicurezza, non sono il fine in se, perché altrimenti sarebbe una azione di guerra e noi crediamo che non sia una azione di guerra, ma sia una azione di pace". Ed ha quindi aggiunto che l’argomento Afghanistan ed eventuale rafforzamento dell’impegno dei Paesi coinvolti è stato in questi giorni discusso "a lungo", in colloqui fra lui e il segretario di stato americano Hillary Clinton e fra Berlusconi e il Presidente Barack Obama.