Secondo un rapporto della Fao, nel 2050 servirà il 70% di cibo in più per soddisfare le esigenze dell’umanità, per un totale di 2,3 miliardi di bocche da sfamare. La gran parte della popolazione sul pianeta vivrà nella aree urbane. L’aumento maggiore è previsto nella zona dell’Africa subsahariana.
Per sfamare i 2,3 miliardi di esseri umani in più che abiteranno il pianeta nel 2050 sarà necessario il 70% di cibo in più di quello che produciamo oggi. A dirlo è la Fao, che avverte anche che “la crescita della produttività agricola andrà accompagnata dalla lotta ai problemi della povertà e della fame, usando in maniera più efficiente le scarse risorse naturali e adattandosi al cambiamento climatico".
Il rapporto della Fao che spiega quali saranno le gigantesche sfide che il genere umano si troverà ad affrontare nei prossimi decenni e stato pubblicato in preparazione del Forum di esperti di alto livello ‘Come nutrire il mondo nel 2050’, che si terrà a Roma il 12 e 13 ottobre 2009 e che preparerà il terreno per il vertice mondiale sulla sicurezza alimentare, che si terrà sempre a Roma a metà novembre.
Il vice-direttore generale della Fao, l’egiziano Hafez Ghanem, si è detto “cautamente ottimista riguardo le possibilità del mondo di produrre cibo a sufficienza per nutrire la popolazione mondiale nel 2050. Riuscire a sfamare tutti per quella data non sarà così automatico e bisognerà affrontare numerose sfide". C’è la necessità "di un’adeguata struttura socio-economica- avverte- al fine di affrontare gli squilibri e le disuguaglianze esistenti, di assicurare che ogni essere umano nel mondo abbia accesso al cibo di cui ha bisogno e che la produzione alimentare sia realizzata in modo da ridurre la povertà, tenendo al tempo stesso conto dei limiti imposti dalle risorse naturali". Le stime a livello globale "mostrano che oltre agli investimenti previsti saranno necessari cospicui investimenti ulteriori per garantire l’accesso al cibo – segnala Ghanem – altrimenti circa 370 milioni di persone, quasi il 5% della popolazione dei paesi in via di sviluppo, potrebbero ancora soffrire la fame nel 2050”.
Secondo l’Onu nel 2050 la popolazione mondiale salirà dagli attuali 6,8 miliardi a 9,1 miliardi, un terzo in più di bocche da sfamare con esigenze probabilmente accresciute. Una crescita che riguarderà essenzialmente i paesi in via di sviluppo. L’aumento maggiore si dovrebbe registrare nell’Africa subsahariana che dovrebbe raggiungere i 910 milioni di persone (più 108%), mentre Asia orientale e sud-orientale rallenteranno la corsa verso l’alto, fermandosi a 228 milioni di persone in più (+11%). Nel 2050 circa il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città e nelle aree urbane, rispetto all’attuale 49% e probabilmente il costo del cibo continuerà ad aumentare, sia come conseguenza dell’aumento della popolazione che dell’innalzamento dei redditi.