Genocidio in Rwanda del 1994, la giustizia non si ferma. Uno stretto collaborazione dell’allora presidente Habyarimana, Michel Bagaragaza, si è dichiarato “colpevole di complicità in genocidio” davanti al Tribunale criminale internazionale appositamente allestito.
Genocidio in Rwanda, uno stretto collaboratore e amico dell’ex-presidente Juvenal Habyarimana, Michel Bagaragaza, si è dichiarato “colpevole di complicità in genocidio” davanti al Tribunale criminale internazionale per il Rwanda, con sede ad Arusha, in Tanzania. La notizia è stata ripresa dal Misna, il Misionary International Service News Agency. Bagaragaza era capo dell’autorità che gestiva l’industria nazionale del tè, quando nel 1994 si verificarono i massacri, all’indomani dell’attentato in cui morì Habyarimana. L’imputato ha ammesso di aver permesso alle squadracce responsabili degli omicidi di usare le automobili dell’ente per le loro scorrerie. Radio Hirondelle, l’emittente dell’Onu che segue i lavori del tribunale, fa sapere che sono stati nove, dall’avvio della corte 15 anni fa, le persone dichiaratesi colpevoli, e tutti, tranne l’ex-primo ministro Jean Kambanda condannato all’ergastolo, hanno usufruito di sconti di pena per la collaborazione data. La stessa fonte precisa che Bagaragaza ha testimoniato in altri processi, incluso quello contro il genero di Habyarimana, e di avere infine accettato un accordo con il procuratore, dopo aver chiesto il trasferimento del processo in un paese europeo senza che ciò fosse stato possibile.