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Marcegaglia rilancia: aiuti per il settore auto

da Redazione

Anche Emma Marcegaglia rilancia la necessità di aiutare e sostenere il mercato dell’auto anche nel 2010 con incentivi ad hoc da parte del Governo. L’idea, lanciata da Sergio Marchionne, aveva trovato anche in Colaninno una valida spalla.

Dopo le dichiarazioni di Sergio Marchionne che ha chiesto al Governo di rinnovare gli incentivi al settore auto anche nel 2010 e l’appoggio a questa teoria da parte del presidente del gruppo Piaggio Roberto Colaninno (a proposito, dopo la sua dichiarazione ieri il titolo in borsa ha fatto segnare un’impennata), la richiesta è stata rilanciata anche da Emma Marcegaglia. Il Presidente di Confindustria, a margine dell’assemblea dell’associazione industriali di Frosinone, ha infatti commentato con favore le parole di Marchionne. “Il 2010 sarà ancora un anno difficile – ha anticipato Marcegaglia – anche se leggermente migliore del 2009. Per questo motivo penso che ci sarà necessità di continuare a sostenere settori fondamentali come l’auto, l’edilizia o altro”.
“Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto – che non ci sia un crollo di produzione e quindi di acquisti in un momento come questo, proprio all’inizio del 2010, quando auspichiamo che la congiuntura possa ulteriormente migliorare”.
Marcegaglia ha anche parlato di ammortizzatori sociali, (“abbiamo sempre detto che per Confindustria sono la priorità”) ed ha incentivato a “sostenere il reddito di chi perde il posto di lavoro”, chiedendo che gli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali siano sufficienti soprattutto in questo momento di estrema difficoltà. “Stiamo uscendo dalla recessione ma la crisi non è finita e l’impatto sull’occupazione – ha affermato ancora il leader di Confindustria – continuerà ancora per mesi”. Sui rapporti con la Cgil, altro tasto delicato, riferendosi nello specifico alla vertenza dei metalmeccanici e alla proclamazione di uno sciopero da parte della Fiom, Emma Marcegaglia ha ribadito inoltre che “Al momento il clima non è collaborativo ma noi continuiamo a dire che, in un momento difficile, presentare piattaforme che non possono essere accettate, perchè su queste non è possibile una mediazione, non va bene”.

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