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Alto rischio sismico per le scuole italiane

da Redazione

Il 54 per cento delle scuole italiane si trova in aree a rischio sismico, ma il problema – sottolinea un report di Cittadinanzattiva – è che l’insicurezza è diffusa praticamente in quasi tutti i plessi scolastici, tra aule invivibili, palestre inagibili, crolli di intonaco e banchi rotti. In Italia più di una scuola su due (il 54% degli istituti) si trova in aree a rischio sismico, il 26% dei plessi è in zone a rischio idrogeologico, l’8% ha sede in contesti dove l’inquinamento acustico è elevato.

Poveri studenti, il quadro che emerge dal settimo Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza in ambito scolastico restituisce un quadro desolante. Aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili, cortili immondezzai, ecco cosa descrive lo studio dell’associazione che ha fatto le pulci a 106 strutture scolastiche in 11 regioni per un totale di 33.606 studenti (610 i disabili) e 3.726 docenti. Crolli di intonaco, sedie e banchi rotti, barriere architettoniche, cavi volanti non sono una rarità dentro le aule. E non c’è differenza tra Nord e Sud. Con alcune situazioni paradossali, racconta Cittadinanzattiva, come "la scuola con 12 alunni disabili ma senza bagni adeguati o quella senza riscaldamento anche se inaugurata solo tre anni fa". E’ provvista del certificato di agibilità statica solo una scuola su tre (32%), ed una su 4 ha i certificati di agibilità igienico-sanitaria (26%) e di prevenzione incendi (27%). La musica cambia se si guarda alle prove di evacuazione, realizzate per fortuna da tutte le scuole monitorate. Ma il 50% degli studenti riceve solo sporadicamente, o non riceve affatto, attività formative sui comportamenti per la sicurezza. E’ stato a causa del crollo di un controsoffitto che a Rivoli, un anno fa, ha perso la vita, mentre era seduto al suo banco, Vito Scafidi, studente del liceo Darwin. E purtroppo gli episodi di elementi non strutturali che cedono sono diffusi, come testimonia il rapporto. Ad esempio i distacchi di intonaco interessano tutti i locali scolastici: sono segnalati nel 17% delle aule, nel 16% dei laboratori scientifici, nel 14% delle palestre, nel 13% delle mense, nell’11% dei bagni e aule computer. Il report è impietoso: anche le aule sono un disastro: nel 24% ci sono cavi volanti, nel 52% armadi non ancorati alle pareti che possono cadere addosso ai ragazzi, nel 29% ci sono interruttori divelti. Con le palestre non va meglio: il 34% delle scuole monitorate non ne ha una. Per il resto conquistano la palma dell’ambiente più sporco e ben poco adeguato ai disabili (ben il 22% presenta barriere architettoniche). Dopo ci sono aule e mense. E "mentre si parla di influenza suina e di strategie per la prevenzione nelle scuole – sottolinea Cittadinanzattiva – da anni ormai i bagni sono senza sapone. Quest’anno sono il 61% del totale". Secondo un dato nazionale infine solo il 7% delle scuole utilizzano fonti di energia rinnovabile (8% nel campione di questa indagine). Ma sono il 51% quelle che sfruttano fonti di illuminazione a basso consumo (28% nell’indagine).

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