Per rientrare nella White list dell’OCSE San Marino deve siglare entro la fine del mese intese contro le doppie imposizioni con almeno 12 Paesi. Il Segretario agli Esteri Antonella Mularoni oggi in Consiglio ha assicurato che l’obiettivo sarà raggiunto.
Settembre ha appena passato il giro di boa, ma entro la fine del mese la sospirata soglia dei 12 accordi OCSE contro le doppie imposizioni fiscali sarà finalmente raggiunta. Due settimane appena per completare un percorso iniziato mesi fa, anzi, otto giorni per arrivare a quota 11. Lo ha promesso il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Antonella Mularoni questa mattina in apertura di Consiglio Grande e Generale, in risposta ad un’interpellanza presentata dal Consigliere del PSD Giuseppe Maria Morganti. Il responsabile degli esteri ha tracciato un’ampia panoramica della situazione dei rapporti internazionali, e in particolare della rincorsa a quei 12 accordi richiesti dall’OCSE per rientrare nei parametri che valgono l’inserimento nella white list dei “paesi virtuosi”.
San Marino, ha riferito il Segretario Mularoni, ha firmato accordi con Belgio, Monaco, Isole Far Oer, e Malta. Tra oggi e domani sottoscriverà l’intesa con Samoa ed entro la fine della settimana con Austria, Lussemburgo e Ungheria. “In otto giorni – ha sottolineato Antonella Mularoni – arriveremo a quota 11, e sono aperte trattative con altri 13 Paesi", per cui "entro una decina di giorni ne saranno firmati altri".
Per quanto riguarda invece i grandi Stati, con cui gli interscambi sono meno frequenti, si punta prima alla firma del Tiea e poi degli accordi contro le doppie imposizioni. Per la prima volta sono stati presi contatti con gli Stati Uniti d’America, mentre con Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Regno Unito le trattative sono a uno stato avanzato. La Svizzera dovrebbe proporre un testo in autunno, mentre l’Olanda si dice non disponibile. La Russia ha messo San Marino nella lista dei Paesi con cui trattare, mentre dalla Romania, dopo la parafatura dei testi, si aspetta il via libera del governo. Stesso discorso per la Grecia, e contatti sono stati presi anche con India e Cina.