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Istat, in Italia crescono le retribuzioni

da Redazione

In Italia crescono le retribuzioni. Lo dice l’Istat che ha pubblicato il bollettino relativo al secondo trimestre del 2009. L’aumento tendenziale per gli indici grezzi è risultato del +4,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Crescono le retribuzioni in Italia. Nel secondo trimestre 2009, secondo quanto riferisce l’Istat, le retribuzioni lorde per Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), al netto degli effetti stagionali, hanno registrato nel complesso dell’industria e dei servizi un incremento, rispetto al trimestre precedente, dell’1 per cento. Per gli indici grezzi è risultato un aumento tendenziale (ovvero rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) del 4,6 per cento.
Al netto degli effetti stagionali, rispetto al trimestre precedente, sottolinea l’Istat, l’indice registra un incremento dell’1,2% nell’industria e dello 0,9% nei servizi. Il tasso di crescita tendenziale delle retribuzioni per Ula nel secondo trimestre del 2009 è stato del 4,6% nell’industria e del 4,2% nei servizi. All’interno del settore industriale, nel secondo trimestre del 2009 le retribuzioni per Ula hanno segnato l’incremento tendenziale più marcato nelle costruzioni (più 8,2%). All’interno del terziario, la crescita tendenziale delle retribuzioni più elevata si è manifestata nel settore del trasporto e magazzinaggio (più 4,9%).
Al netto degli effetti stagionali, rileva ancora l’Istat, gli oneri sociali per Ula hanno segnato una variazione congiunturale di più 1,1 per cento nel totale, con un incremento del 3,0 per cento nell’industria e dell’1 per cento nei servizi. La dinamica tendenziale degli oneri sociali per Ula nel secondo trimestre del 2009 è stata, nell’insieme dei settori dell’industria e dei servizi, inferiore a quella delle retribuzioni, con un incremento del 4,3%.
L’istituto di statistica spiega anche che nell’industria gli oneri sociali per Ula hanno registrato un incremento tendenziale del 4,9 per cento. Nei servizi la variazione è stata di più 4 per cento. All’interno dell’industria, l’aumento più marcato ha riguardato il settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+8,4%). La rilevante differenza fra le variazioni tendenziali delle retribuzioni e degli oneri in questo settore è dovuta, fra l’altro, al confronto con il secondo trimestre del 2008 quando furono erogati da parte di alcune grandi imprese forti incentivi all’esodo che sono sottoposti ad una contribuzione ridotta. All’interno del terziario, la variazione tendenziale più elevata (più 5,1%) è stata registrata nel settore del trasporto e magazzinaggio.
A sintesi delle dinamiche delle retribuzioni e degli oneri sociali, nel secondo trimestre del 2009 la variazione congiunturale dell’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula è stata dell’1% nel totale, con una variazione di più 1,3% nell’industria e di più 1,0% nei servizi. In termini tendenziali, il costo del lavoro per Ula nell’insieme dell’industria e dei servizi è aumentato nel secondo trimestre del 2009 del 4,6 per cento.
Il tasso di crescita tendenziale del costo del lavoro per Ula, analogamente a quanto registrato per le retribuzioni, è stato maggiore nell’industria (+4,7%) che nei servizi (+4,1%). Nell’industria, aumenti del costo del lavoro superiori alla media si sono registrati nel settore delle costruzioni (+8,1%). All’interno del terziario, conclude l’Istat, l’incremento più marcato ha riguardato il settore del trasporto e magazzinaggio (+4,9%).
 

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