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Banche – Stop a note e clausole illeggibili

da Redazione

Clausole in caratteri minuscoli e pagine di contratti incomprensibili addio: dal 25 settembre entreranno in vigore le nuove norme sulla correttezza della informazioni con la clientela scritte dalla Banca d’Italia e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale

Palazzo Koch spiega, in particolare, che istituti di credito, mediatori finanziari e Poste d’ora in poi dovranno rivolgersi ai clienti e redigere i fogli informativi “secondo criteri e modalita’ che garantiscano la correttezza, la completezza e la comprensibilita’ delle informazioni, cosi’ da consentire di capire le caratteristiche e i costi del servizio, confrontare con facilita’ i prodotti, adottare decisioni ponderate e consapevoli”.
Nei contratti si dovranno quindi evitare “soluzioni che compromettono la leggibilita’ del documento”, come l’uso di caratteri maiuscoli o sottolineati per piu’ righe. No anche ai caratteri troppo piccoli. Si’, invece, a elenchi puntati e tabelle “che agevolino il confronto fra le informazioni”.
I documenti dovranno poi essere organizzati con titoli, indici, sintesi e sottotitoli ricorrendo anche all’”evidenziazione di parole e concetti chiave”. I riferimenti normativi dovranno essere riportati “alla fine della frase, fra parentesi”.
La Banca d’Italia sottolinea che “semplicita’ sintattica e chiarezza lessicale sono calibrate sul livello di alfabetizzazione finanziaria delle differenti fasce di clientela, anche in relazione al prodotto proposto”.
In altre parole addio agli incisi e alle subordinate. Nei contratti le banche dovranno “preferire la forma attiva a quella passiva, esprimere il soggetto, preferire l’indicativo rispetto al congiuntivo”.
Palazzo Koch mette al bando anche il gerundio. Stop, quindi, a “parole come ‘detto’, ‘predetto’, ‘suddetto’, ‘tale’, ‘esso’, ‘quello’ per riprendere o richiamare elementi precedenti. Spesso e’ preferibile ripetere la stessa parola”.
Meglio inoltre preferire “preposizioni, congiunzioni espressioni brevi e semplici” e cosi’ avremo finalmente un ‘ma’ o un ‘per’ al posto di ‘finalizzato a, volto a o mirato a’.
Sara’ quindi necessario, dove possibile “usare parole ed espressioni d’uso comune” come ‘firmare’ invece che ‘sottoscrivere’, ‘portare con se” invece che ‘asportare’, ‘questo documento’ al posto ‘del presente documento’ o ‘potere’ anziche’ ‘avere la facolta’ di’ oppure ‘in anticipo’ al posto di ‘in via anticipata’.
Ed ancora. I termini tecnici piu’ importanti e ricorrenti, le sigle e le abbreviazioni dovranno essere spiegati con un linguaggio preciso e semplice, in un glossario o in una legenda. Infine, la presentazione delle informazioni dovra’ essere coerente con il canale di comunicazione. Tutto all’insegna della correttezza.
“L’obiettivo, nel rispetto dell’autonomia negoziale – spiega Bankitalia – e’ di rendere noti ai clienti gli elementi essenziali del rapporto contrattuale e le loro variazioni, favorendo in tal modo anche la concorrenza nei mercati bancario e finanziario. Il rispetto delle regole e dei principi di trasparenza e correttezza nei rapporti con la clientela attenua i rischi legali e di reputazione e concorre alla sana e prudente gestione dell’intermediario”, conclude Bankitalia.

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