Belgio, si parla di "fallimento virtuale": in Italia invece primi segnali di ripresa. Lo dicono idati della Confcommercio, con un doppio incremento
Mentre è allarme rosso in Belgio per le prospettive dei conti pubblici in seguito agli effetti della crisi (il ministro del bilancio Vanhengel parla di ‘fallimento virtuale’ del Paese: imperativo tagliare la spesa pubblica del 20%, il debito pubblico, senza interventi correttivi, nel 2020 arriverà ad essere pari al 137% del Pil), si alzano in Italia i primi segnali di fumo sul versante della ripresa. A luglio, secondo i dati della Confcommercio, i consumi italiani hanno registrato due incrementi: su base tendenziale, e cioè rispetto a luglio 2008, l’aumento è dello 0,5% mentre su base congiunturale, e cioè rispetto a giugno scorso, è dello 0,2%.
Secondo il presidente Carlo Sangalli, infatti, “la fase più acuta è stata superata, anche se parlare di una ripresa robusta è prematuro”. Il miglioramento mostrato a luglio rispetto all’analogo mese del 2008, “riflette una crescita della domanda sia per i beni che per i servizi”.
Nel frattempo, anche dalla Germania arrivano segnali positivi. In rialzo per il terzo mese consecutivo gli ordini alle fabbriche in Germania. A luglio sono aumentati del 3,5% rispetto al mese precedente, ben oltre le attese degli analisti che avevano previsto un incremento del 2%. Su base annua invece gli ordini sono risultati in calo del 19,8%, a conferma di come nonostante il miglioramento in atto, le attività economiche rimangano ancora in sensibile ribasso rispetto a un anno fa. Meglio delle attese anche l’andamento rispetto a luglio 2008, con gli ordini che sono calati del 19,8% contro un -20,6% stimato.
Dall’altra parte dell’Atlantico, ci si prepara a una possibile ripresa economica. Per Charles Plosser, presidente della Federal Reserve di Philadelphia, per evitare un’impennata inflativa indesiderata, si dovrà rivedere al rialzo i tassi guida con la stessa aggressività e prontezza con cui sono stati tagliati.
Saverio Mercadante