Quasi 25 centesimi al litro della benzina che paghiamo raccontano della storia d’Italia, dall’alluvione di Firenze alla crisi di Suez, dal Vajont addirittura alla guerra d’Abissinia
Negli ultimi 12 mesi il prezzo del petrolio al barile si è dimezzato. Eppure, rispetto alla scorsa estate, il prezzo della benzina è diminuito di soli 25 cent. di euro; ma, prima di prendercela con il benzinaio, vediamo quali sono le voci che concorrono a formare il prezzo finale della benzina.
Il 60-65% del costo alla pompa è rappresentato dalla componente fiscale, in particolare dall’imposta di fabbricazione, formata da voci sorprendenti: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire per la missione in Libano del 1983; 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004. Quasi 0,25 euro del costo complessivo della benzina concorrono a finanziare eventi bellici e non, ormai conclusi da decenni. Logica vorrebbe che conclusa l’emergenza, si eliminasse la relativa imposta straordinaria. Il costo industriale della benzina incide solo per un 30-35% sul prezzo finale, e di esso solo una piccola frazione è imputabile al costo della materia prima. Ecco perché alle diminuzioni del prezzo del greggio, corrispondono ribassi più contenuti del costo dei carburanti alla pompa.
Gli ultimi rincari dei carburanti sarebbero da attribuire alle raffinerie, che vorrebbero recuperare le perdite subite nel 2008, quando hanno dovuto comprare petrolio al massimo delle quotazioni, per poi rivendere i prodotti finiti in un mercato depresso. Gli impianti di raffinazione avrebbero così ridotto la produzione in modo da far salire i prezzi, dopo aver stoccato barili di petrolio a basso prezzo.
Come sopravvivere al caro pieno? Occhio a dove ci si rifornisce: tra i prezzi dei gestori indipendenti e quelli delle grandi compagnie possono esserci differenze anche di 14 cent. al litro, che su un pieno di 50 litri possono significare 7 euro di risparmio. Preferire i self service, che permettono qualche altra economia. Infine, informarsi: sul web ci sono siti che permettono di conoscere i prezzi dei carburanti nei punti vendita della propria zona per scegliere quella più conveniente.