Otto anni sono passati dal crollo delle torri gemelle a New York. Una ferita ancora aperta per il mondo occidentale, un dramma dal quale non ci siamo ancora ripresi, un evento che ha mostrato tutta la fragilità del sistema economico, politico e sociale
Se nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino si era chiuso in anticipo il XX secolo, il nostro tempo, quello del dopoguerra, può essere diviso in un Prima e Dopo Le Torri? Che cosa è stato l’11 settembre 2001? Una sequenza iperrealistica, improbabile, traumatizzò, anche chi dopo esultò per l’attacco all’odiato nemico americano, con la forza delle immagini un intero pianeta. È il giorno che ha cambiato il mondo? Ha legittimato Al Qaeda come potenza terroristica, ha reimpiantato lo spirito del clash of civilizations, lo scontro tra civiltà, ha iniettato il germe della paura in tutto l’Occidente, ha elevato il terrorismo a mostro globale, ha introdotto il sentimento della morte vista come martirio. L’effetto 11 settembre determinò una vera e propria ecatombe economica. Wall Street restò chiusa per una settimana, poi alla riapertura in pochi giorni perse fino al 15%. Lo stesso successe in Europa. Ma soprattutto l’attentato alle due Torri mostrò al mondo intero la vulnerabilità del sistema economico-politico-sociale occidentale. Eppure, eppure, dopo gli attentati di Londra e Madrid, come previsto dagli analisti, lo shock per il sistema economico è stato a breve termine e i valori fondamentali dei mercati hanno resistito. Gli investitori, dopo la notizia delle bombe alla tube londinese, puntarono su tutto ciò che potesse rappresentare garanzia e sicurezza. Vendite, quindi, su azioni, dollaro, sterlina e future. Acquisti invece su obbligazioni, euro, oro e franco svizzero. Da manuale anche la scelta dei titoli. Compagnie aeree, assicurazioni e turismo a picco. Per il resto vendite non indiscriminate, ma ben ponderate. Le Borse lasciarono sul terreno “appena” 120 miliardi di euro rispetto ai 300 iniziali, l’oro guadagnò solo l’1%, il rapporto euro-dollaro si normalizzò. Fu il segnale di come i mercati, i consumatori, gli investitori si fossero abituati a convivere con il kamikaze pronto a farsi deflagrare a ogni angolo della strada. Effetto metabolizzazione: scongiurato il bagno di sangue economico. Quando le campanelle di Wall Street indicarono l’apertura di una giornata quasi normale, con perdite risicate, tutti capirono che Al Qaeda aveva perso il primato della Paura. Che si sarebbe affacciata nel 2008 dal ventre economico dell’odiato Impero. Gli Stati Uniti avevano coltivato dentro di sé il Nuovo Mostro. Con il quale stiamo ancora combattendo.
Saverio Mercadante