Nel secondo trimestre del 2009 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 6% nei confronti del secondo trimestre del 2008. Lo rende noto l’Istat confermando la stima preliminare diffusa il 7 agosto.
Nel secondo trimestre di quest’anno, in termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 3%, il totale delle risorse (pil e importazioni di beni e servizi) è diminuito dell’1%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono diminuite del 3,7%, gli investimenti fissi lordi del 2,9%, mentre i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,6%. Lo rende noto ancora l’Istat aggiungendo che nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti è aumentata dello 0,3%, quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private è cresciuta dell’1,3%. La diminuzione degli investimenti è stata determinata da una contrazione del 5,9% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti, dell’1,6% degli investimenti in costruzioni, mentre si è registrata una crescita dell’1,2% degli acquisti di mezzi di trasporto. In termini tendenziali, le esportazioni sono diminuite del 23,9% e le importazioni del 18,1%. La spesa delle famiglie residenti è diminuita dell’1,8% mentre quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private è cresciuta dell’1,7%. La spesa delle famiglie sul territorio nazionale – spiega l’Istituto di statistica nell’analisi dei dati sul prodotto interno lordo – è diminuita, in termini tendenziali, del 2%. In maggiore sofferenza i consumi di beni durevoli (-5,6%). In calo comunque anche gli acquisti di beni non durevoli (-2,2%), mentre gli acquisti di servizi sono cresciuti dello 0,5%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una contrazione del 15,4% (con diminuzioni del 28,7% per i mezzi di trasporto, del 21,8% per i macchinari e gli altri prodotti e dell’8,1% per le costruzioni).
Nel secondo trimestre del 2009 il Pil è calato del 6% su base tendenziale, cioé rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, confermando la diminuzione che c’era stata anche nel primo trimestre. Si tratta in entrambi i casi del dato peggiore da almeno il 1980, anno in cui è cominciata la rilevazione statistica. Si rileva dai dati dell’Istat.
Il calo acquisito del Pil italiano nel 2009, ovvero la decrescita che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei prossimi due trimestri dell’anno, è pari a -5,1%.
Il Pil italiano nel secondo trimestre dell’anno è calato di più rispetto al complesso dei paesi euro. Se in Italia la diminuzione è stata dello 0,5% congiunturale e del 6% tendenziale, per i Paesi euro il calo è stato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% rispetto al secondo trimestre 2008. Nel secondi trimestre il Pil – scrive l’Istat – è aumentato in termini congiunturali dello 0,9% in Giappone, e dello 0,3% in Francia e Germania, mentre è diminuito dello 0,7% nel Regno Unito e dello 0,3% negli Stati Uniti. In termini tendenziali il Pil è diminuito del 6,5% in Giappone, del 5,9% in Germania, del 5,5% nel Regno Unito, del 3,9% negli Usa e del 2,6% in Francia.