Home FixingFixing Diario della crisi – venerdì 4 settembre 2009

Diario della crisi – venerdì 4 settembre 2009

da Redazione

La recessione ha fermato la corsa al ribasso delle imposte sulle società, dopo un decennio di tagli alle aliquote

La crisi, la recessione, me ne hanno fatta un’altra. Mi hanno fermato la corsa al ribasso delle imposte sulle società, dopo un decennio di ripetuti tagli alle aliquote. Con la sola eccezione della Russia, che ha portato il rate sulle imprese dal 24 al 20%, nessuno tra i grandi paesi ha ridotto il peso del prelievo sulle società nell’ultimo anno (leggeri sconti sono arrivati da Repubblica Ceca, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia). Ci sarebbe quasi da “esultare” per le imprese per lo scampato pericolo di incremento fiscale: infatti Dublino, Londra e, proprio nei giorno scorsi, Madrid hanno sottoposto le persone fisiche, rompendo la tregua fiscale, all’aumento delle aliquote dell’imposta personale. Contraddizioni della crisi. Come quella segnalata dalla Confartigianato in Italia. Nonostante la crisi che penalizza fortemente l’occupazione nel 2009, nelle Pmi c’è posto per 94.670 dipendenti. Ma ben il 32,5% è introvabile: mancano infatti all’appello falegnami, idraulici, sarti, fornai. Ma anche informatici e addetti alla robotica. Nonostante la crisi, artigianato e piccole imprese si confermano serbatoio di occupazione stabile e qualificata. Qui, invece non c’è nessuna contraddizione ma sole conferme del disastro avvenuto. Richieste in giudizio per 100 miliardi di dollari: è il conto che Pricewaterhouse Coopers (PwC) presenterà a Lehman Brothers. La società di revisione, nominata amministratore straordinario della divisione europea della banca d’affari americana fallita nel settembre scorso, ha dichiarato che sta gestendo le richieste di oltre cento società, istituti e hedge fund, in Gran Bretagna e in Europa. Gli esperti calcolano che ci vorranno ancora anni per verificare le richieste dei creditori e restituire gli asset congelati dei clienti in tutto il mondo in seguito al fallimento da 613 miliardi di dollari di Lehman, il maggiore della storia americana: un anno fa aveva portato il sistema finanziario globale a un passo dalla fine. Ora la banca giapponese Nomura controlla le operazioni europee di Lehman, mentre Barclays ha acquistato gli asset americani della banca d’affari.

Saverio Mercadante

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