Home FixingFixing Niksa Simetovic ricorda gli anni sammarinesi di Renata Tebaldi

Niksa Simetovic ricorda gli anni sammarinesi di Renata Tebaldi

da Redazione

Intervista al Presidente della Fondazione Renata Tebaldi, che racconta gli ultimi anni di vita del grande soprano

“Tutto iniziò con l’invito a San Marino, da parte di Valentino Bertinotti (noto imprenditore, ndr), che l’aveva seguita in tutto il mondo, per un concerto in onore di un medico scomparso “. Il Presidente della Fondazione Renata Tebaldi, Niksa Simetovic, racconta gli anni sammarinesi del grande soprano italiano.
“I primi tempi veniva d’estate per riposarsi quando tornava dalla stagione americana al Metropolitan di New York. Negli ultimi due anni, anche a causa della malattia, non si è più spostata da San Marino. C’è stato anche un rapporto di fiducia reciproca sulla base della buona assistenza che io e il mio staff abbiamo saputo dare a un personaggio di questo calibro”.
“Non voleva mai cantare. La sua vita a San Marino si divideva tra passeggiate, l’ascolto della musica, la lettura, e il guardare dalla sua casa il panorama meraviglioso della costa”.
“Non andava a sentire concerti od opere. Qualche rara volta al Teatro Titano con gli amici più stretti. Era però molto amica di Riccardo Muti. E infatti, in occasione di un concerto alla Sagra Malatestiana andò a Rimini. Era in prima fila, e Muti la ringraziò pubblicamente della sua presenza. C’era un enorme rispetto e grande stima reciproca”.
“Aveva un carattere fermo ma rispettoso. Conversava con piacere, però era molto riservata sulla sua vita. La Tina, (la mitica assistente che l’ha seguita da sempre, ndr) era la sua memoria storica. E capitava che raccontassero insieme episodi di una vita eccezionale, i grandi conosciuti, da Kennedy alla Regina d’Inghilterra. Aveva sempre con sé un cane, un barboncino, che l’ha accompagnata dappertutto, sino all’ultimo momento. Si chiamava New, da New York”.
“La Tina, tra l’altro, sarà qui il 5 settembre, quando la piazza di fronte al Teatro Concordia, sarà intitolata alla nostra grande amica scomparsa. Si chiamerà Piazzetta Renata Tebaldi”.
“Il mio ricordo più commovente? Era stata invita da Carlo Fontana, il sovrintendente, all’apertura della Scala, dopo il restauro. E per motivi di malattia non poté andare. Ci sperò sino all’ultimo momento. Lei aveva aperto la Scala con Toscanini, e voleva essere presente a questa nuova inaugurazione. E’ stato un motivo di grande dolore”.
“Sul dualismo con la Callas diceva sempre che era stato inventato dai giornali. Avevano solo due atteggiamenti verso la vita completamente diversi. Due grandi, ognuna con il suo stile”.
“Aveva un grande rispetto per San Marino. Le piaceva così tanto camminare senza aver paura di farsi male (Renata Tebaldi era claudicante per una forma di poliomelite, ndr). Mi raccontava sempre che aveva smesso di cantare per poter girare a piedi per Milano senza aver paura di prendere un raffreddore”.
Saverio Mercadante
 

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