Home FixingFixing Dopo un agosto bollente l’autunno sarà  decisivo

Dopo un agosto bollente l’autunno sarà  decisivo

da Redazione
Ancora attacchi concentrici della stampa italiana all’economia sammarinese. E dopo le Cayman e le Isole Vergini probabile un giro di vite dell’OCSE

 Se molti si aspettano nella Penisola un autunno caldo sul versante dell’occupazione, San Marino ha già avuto dall’Italia in regalo un agosto caldissimo. Si potrebbe dire, senza esagerazioni, che il Paese sia in trincea tante e tali sono state le bordate che sono arrivate dalla stampa italiana. E sopra e sotto i bombardamenti dei media, il fantasma dell’Accordo con l’Italia. Annunciato, annunciato e ancora annunciato. La bomba agostana sparata dal quotidiano Libero sul presunto buco di bilancio dello Stato sammarinese travolto dall’altro buco del Gruppo Delta, stimato tra i tre e i quattro miliardi, sembra confermare qualcosa di più di un’impressione: la pressione italiana sul “fianco destro e sinistro”, chiude in una morsa San Marino. E’ sotto scacco nella vicenda Cassa di Risparmio (gli infiniti arresti domiciliari dei dirigenti della Cassa sono l’esemplificazione più simbolica della situazione di immobilità forzata che vive tutto il Paese), la quale si riflette sui gravissimi ritardi del mancato accordo con l’Italia, che si ripercuote a sua volta sul rientro dei capitali attraverso lo scudo fiscale-ter, l’invenzione tremontiana copiata in tutto il mondo. Più la Repubblica è sotto il tiro dei media, più è probabile un buon accordo per i compratori di Delta, più è probabile un accordo con Roma che indebolisca di molto l’autonomia sammarinese, più è probabile che molti correntisti italiani riprendano la via di casa.

Il Corriere della Sera, per esempio, riprende le tesi di Libero e parla di Delta come di una “piccola bomba nucleare”, e poi di un sistema truffaldino con un clamoroso giro di assegni con intestatari sconosciuti, di ombre mafiose, e così via, senza farci mancare niente. Senza dimenticare le scoppole del Sole 24 ore, di Italia Oggi e Milano Finanza, e l’Espresso. E ci sorprende un po’ anche il Segretario di Stato Mularoni: sembra che voglia querelare l’Espresso e ce l’ha con la stampa di sinistra, quando forse il tiro al piccione sammarinese è lo sport preferito dalla maggior parte della stampa italiana. D’altra parte, il Governo in qualche modo cerca di parare l’attacco multitestata italiano e ripara all’estero dando interviste al Times di Londra. E bene fanno, perché è fondamentale rispondere, difendersi, puntualizzare, opporre la maggiore forza di reazione possibile agli schiaffi che sta ricevendo la Repubblica. Nel frattempo all’Ansa, Gabriele Gatti, Segretario di Stato alle Finanze, a Roma, nei giorni scorsi, ha comunicato la scaletta della trattativa tra Italia e San Marino: il 28 agosto incontro al Meeting di Rimini col Ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti; a metà settembre firma dell’accordo di collaborazione finanziaria e dell’accordo contro le doppie imposizioni secondo il più recente standard Ocse, che dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2010. La firma di questi due documenti dovrebbe permettere l’entrata in vigore anche dell’ accordo di cooperazione economica firmato il 31 marzo. Ma dall’OCSE soffia il vento del ripensamento sui Paesi che si sono dati a tempo di record una bella sverniciata di trasparenza. Le Cayman e le Isole Vergini hanno raggiunto infatti senza colpo ferire la quota dei dodici accordi entrando così di diritto nella white list, come deciso nel recente G 20. Ma molti sono i dubbi Ocse su “ …il miracolo che è stato possibile con un trucco giuridico perfettamente lecito – come scrive il Sole 24 ore – ma che lascia più di qualche dubbio sulla reale volontà di collaborazione nello scambio di informazioni fiscali dei due paesi”. Quindi probabilissimo giro di vite, accordi non solo formali, forse già dal prossimo vertice di Los Cabos in Messico quando si prenderanno le prossime decisioni su trasparenza e scambio di informazioni. E mentre in conferenza stampa il Governo annuncia un deficit di bilancio “solo” di circa 47.987.000 (sostanziale tenuta del gettito dell’imposta generale sui redditi, ma una consistente diminuzione del gettito della monofase di circa il 20% anche se mitigata da una diminuzione dei rimborsi), e di conseguenza la massima attenzione del Governo sulla spesa corrente per favorire nuovi investimenti, sulla stampa esce la notizia che da dicembre 2008 la PA ha assunto altri 247 dipendenti. Intanto volteggiano sui capannoni industriali gli elicotteri della Finanza: “Che cosa vogliono?” afferma un imprenditore a L’Informazione. “Noi siamo sammarinesi, è legittimo che sconfinino e controllino dall’alto le nostre aziende? Siamo anche un po’ scocciati perché certi comportamenti sono lesivi della nostra sovranità. Chi dà alla Gdf italiana il permesso di sorvolare il nostro territorio? ”.
Saverio Mercadante

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento