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Il futuro in un ossimoro: l’anonimato trasparente

da Redazione

“Dall’anonimato senza controllo ad un anonimato trasparente”. Con questo ossimoro (l’anonimato trasparente) il coordinatore della Segreteria all’Industria Nadia Lombardi commenta le nuove norme della legge sulle società che fanno parte del pacchetto Moneyval.

“Dall’anonimato senza controllo ad un anonimato trasparente”. Con questo ossimoro (anonimato trasparente) il coordinatore della Segreteria all’Industria Nadia Lombardi commenta con efficacia le nuove norme della legge sulle società che fanno parte del cosiddetto pacchetto Moneyval, insieme alle leggi su intercettazioni e rogatorie, approvato in Consiglio con ampia maggioranza bipartisan. Un passo necessario, propedeutico per ottenere un giudizio positivo dell’organismo europeo e per uscire dalla grey list.

“La legge precedente sulle società, quella del 2006, n° 47, – spiega il coordinatore – per quello che concerneva il trasferimento delle azioni al portatore delle società anonime, prevedeva soltanto una consegna brevi manu da un detentore all’altro dei certificati azionari. Non c’erano passaggi ufficializzati”.
“Ora con la nuova legge cambiano totalmente le modalità. Chiunque è socio o detentore di azioni di società anonime al portatore, va specificato perché il problema non si pone per le azioni nominative, deve consegnarle ad un notaio. Il quale, adempie con questo passaggio agli obblighi di adeguata verifica previsti della legge e, inoltre, avrà in proprio possesso un registro vidimato dalla Agenzia di Informazione Finanziaria: lì verranno registrate tutte le operazioni che riguardano le azioni che gli vengono consegnate. Ad esempio, in pratica: c’è un’assemblea dei soci della società anonima, e può capitare che il notaio che ha le azioni in deposito non sia lo stesso che redige i verbali. In questo caso, il socio dovrà chiedere al notaio che ha le azioni di consegnarle al notaio che verbalizza l’assemblea. Il trasferimento delle azioni anonime viene dunque registrato, e i verbali, ad assemblea conclusa, “rientreranno” al notaio depositario. Questa è la grossissima novità”.
“Un’altra modifica importante: il trasferimento delle azioni potrà avvenire soltanto tramite scrittura privata, autenticata dal notaio. Ed è un aspetto non da poco”. Sempre nella linea della dovuta trasparenza perseguita da questo Governo per rientrare nei parametri imposti dalla comunità internazionale.
Sembra, in buona sostanza, che uno dei pilastri fondamentali dell’economia sammarinese in questi anni subisca un forte ridimensionamento. D’altronde, nelle repliche in Consiglio, prima dell’approvazione, la discussione era stata senza mezzi termini.
“La legge significa – aveva affermato l’opposizione – la fine dell’anonimato societario e del segreto bancario. Le regole cambiano per tutti, non solo per chi ha agito illegalmente”. “Alle società anonime va dato atto di aver contribuito allo sviluppo economico del paese, il problema – aveva replicato il Patto – è che non ci sono stati i controlli”.
Ma torniamo all’analisi della coordinatrice.
“Già da tempo, molto raramente e in caso eccezionali, vengono concesse società anonime. C’è di fatto una tendenza alla revisione di questo istituto, e l’indirizzo politico già da tempo si muoveva verso una loro esclusione dalla legislazione sammarinese. Va detto anche che la forma di società più diffusa, ora, è quella della società a responsabilità limitata”.
“Ma in realtà – sottolinea l’alto dirigente della Segreteria di Stato – questi nuovi passi normativi non segnano proprio la fine delle s.a. Infatti, le informazioni sulle azioni in possesso del notaio possono essere rese solo in due casi: se l’autorità giudiziaria ha un procedimento penale in corso e fa richiesta di questa documentazione, oppure, se ne fa richiesta l’Agenzia d’Informazione finanziaria nelle sue funzioni di prevenzione e contrasto del riciclaggio, e di finanziamento al terrorismo. In caso di rogatorie, non c’è una specifica indicazione nella legge. Ma se la rogatoria fa parte di un procedimento penale, per induzione, credo, che la prassi sia la stessa”.
“Non c’è dubbio che questi passaggi – ribadisce la coordinatrice – siano fondamentali per l’esame del Moneyval, e non c’è dubbio che c’è stata un‘accelerata da parte del governo, richiesta dalla critica contingente situazione. C’è una forte volontà e determinazione da parte dell’esecutivo. Quello che vogliono poi vedere i tecnici del Moneyval, è l’effettiva applicazione della legge, la vera messa in pratica”.
Qualche anticipazione sui possibili contenuto degli accordi con l’Italia.
“E’ importante sottolineare che il governo sta cercando di dare vita a tanti provvedimenti che rendano appetibile il sistema-San Marino. In questo contesto, speriamo che sia firmato il più presto possibile l’accordo contro le doppie imposizioni fiscali con Roma: dovrebbe essere questioni di giorni. Lì veramente, ci sono punti di forza per attrarre investimenti seri verso la Repubblica”.
Insisto per saperne di più dal nostro coordinatore che non vuole troppo scoprirsi sui dettagli dell’accordo.
“Diciamo che l’Italia in cambio dell’articolo 26 OCSE, è disposta a darci dei vantaggi a livello di tassazione. E anche sulla questione dell’esterovestizione, (fondamentale per il futuro dell’imprese del Titano, ndr) si metteranno a punto indicazioni precise per una dettagliata casistica in merito. Ci sono accordi per formare una commissione all’interno della quale stabilire quali sono i casi di esterovestizione. Gli imprenditori sapranno come muoversi. Non ci sarà una normativa nebulosa all’interno della quale districarsi con grande difficoltà”.
Saverio Mercadante
FIXING N.30 – venerdì 31 luglio 2009

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