Home FixingFixing Il Psd ringiovanisce. E sogna l’Europa

Il Psd ringiovanisce. E sogna l’Europa

da Redazione

“Congresso lampo” per il PSD, per cercare di cancellare l’amaro sapore del recente scisma che ha spaccato il Partito e che ha portato alla nascita dei Socialisti e Riformisti del dimissionario Segretario Paride Andreoli.

Un “Congresso lampo” per cercare di cancellare l’amaro sapore del recente scisma che ha spaccato il Partito dei Socialisti e dei Democratici e che ha portato alla nascita dei Socialisti e Riformisti del dimissionario Segretario Paride Andreoli. Un Congresso (nella foto di Diego Gasperoni) per cercare di ritrovare la rotta e per recuperare un certo equilibrio nella coalizione di centrosinistra, riconfermando la propria vocazione accentratrice di identità socialiste e riformiste. Un Congresso per rilanciare la propria azione e per puntare ad un rinnovamento quanto mai necessario non solo al partito che fino a un mese fa era il partito di maggioranza relativa, ma a tutto il quadro politico sammarinese, da una parte all’altra della barricata. L’assemblea di venerdì scorso ha portato alla nomina annunciata di Gerardo Giovagnoli alla Segreteria del Psd e Denise Bronzetti alla Presidenza, candidati unici, eletti a larghissima maggioranza.

“Il cuore è di sinistra e io sono riformista” è stata la prima dichiarazione di Giovagnoli, che a caldo ha puntato sul concetto di rinnovamento: “Il riformismo – ha detto alla platea – non si ferma al rinnovamento della dirigenza, ma è un modo di essere, di operare, ed è su questa strada che ci impegneremo”. Gli fa eco Denise Bronzetti, che ha lanciato una sfida a tutte le altre forze politiche, la sfida del cambiamento, “come richiedono gli elettori”.
Invitabili i riferimenti alla recente spaccatura, e al gruppo capeggiato da Paride Andreoli appena uscito dal PSD. “Non è stata una separazione tra Socialisti e Democratici, ha affermato nella relazione di apertura il Capogruppo consiliare Claudio Felici, bensì “un incidente lungo un percorso che va ancora avanti”, “una separazione di chi ha avuto paura del rinnovamento ed è scappato dalle proprie responsabilità”.
Così, tra una strizzata d’occhi a chi converge al centro e un sorriso agli ex compagni di Nps, compresi quelli fuoriusciti per primi dopo il Congresso dell’unificazione, il PSD prova a tracciare la strada verso il proprio futuro. Che passa per l’Italia e ambisce all’Europa.
 
Progetto economico
Undici pagine, cinque capitoli. E tra le parole usate con maggiore frequenza c’è Europa. S’intitola “Pensare al Paese” ed è il progetto economico rilanciato dal PSD nel giorno del suo Congresso. Un documento che analizza il cambiamento in corso, punta sulle relazioni internazionali e lancia proposte per interventi indirizzati ai vari settori dell’economia sammarinese.
Esponiamo i concetti salienti.
UE. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici propone l’avvio del percorso di un’adesione negoziata di San Marino all’Unione Europea. Si tratterebbe comunque di un processo lungo, e nel frattempo il PSD invita ad aderire con determinazione allo Spazio Economico Europeo. Nel Progetto Economico, il PSD sostiene che “Entrare nell’Unione Europea per San Marino significa avere accesso ad un mercato di 400 milioni di consumatori e comporterà benefici immediati a tutti i comparti economici”, un’ipotesi molto ottimistica, forse troppo a dire il vero, a cui questa maggioranza guarda con deciso scetticismo. Per il PSD ad ogni modo la collocazione nell’Unione Europea consentirebbe “al settore bancario, finanziario e assicurativo, al settore industriale e al settore commerciale di garantire occupazione, redditività e benessere al Paese”.
I DRIVER DELL’ECONOMIA. Queste le strade su cui puntano i Socialisti e Democratici: una fiscalità competitiva; la qualità dei servizi; la convenienza degli acquisti; un sistema finanziario integrato.
Per quello che riguarda il sistema finanziario, il PSD chiede l’avvio di una trattativa con l’Unione Europea per permettere alle banche sammarinesi di operare liberamente e con pieno diritto in tutti i paesi della UE con pari dignità. Per quanto riguarda la fiscalità e le doppie imposizioni, oltre all’appello ad arrivare all’auspicata firma con l’Italia in tempi brevi, uno dei punti di maggiore interesse, e soprattutto destinati ad accendere il dibattito, riguarda l’ipotesi di introduzione del regime dell’Imposta sul Valore Aggiunto, ovvero l’IVA. Sul sistema produttivo infine i punti focali sono la green economy, la promozione di centri di eccellenza e la creazione del parco scientifico e tecnologico, in collaborazione con l’Italia.
Loris Pironi

FIXING N.30 – venerdì 31 luglio 2009

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