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Diario della Crisi venerdì 31 luglio

da Redazione

Come Henry Kissinger durante la presidenza Nixon, l’America torna a guardare alla Cina. E Obama per superare la crisi spera in una cooperazione con Pechino al massimo livello possibile: una risposta globale in vista di futuro energetico “pulito, sicuro e prospero”.

Come Henry Kissinger ai tempi della sua segreteria di stato durante la presidenza Nixon, l’America torna a guardare alla Cina. E Obama per superare la crisi spera in una cooperazione con Pechino al massimo livello possibile: una risposta globale in vista di futuro energetico “pulito, sicuro e prospero”. In Italia, l’amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera non lascia molto spazio alla fantasia. “Oggi produzione, fatturato interno, export e investimenti sono tutti in drammatico calo…L’Italia ha ritardi infrastrutturali gravissimi. L’efficienza del sistema-paese è il nostro vincolo più grave e poi lo scarso dinamismo della società che viene da fattori che ci vedono in fondo a tutte le classifiche mondiali: mobilità, meritocrazia, capacità decisionale. Qui c’è il nostro problema maggiore che logora non solo l’economia ma anche la democrazia”. Non c’è che dire per il maggiore partner della Repubblica di San Marino il futuro è roseo.

Alimentata dalla recessione, la crisi della pubblicità rilancia l’uso del web per filtrare i dati e rivolgersi direttamente al consumatore, invece di usare il pressing selvaggio dei messaggi pubblicitari in stile televisivo. Via gli spot da 30 secondi allora, per campagne di marketing mirate sul web. La pubblicità online negli Usa – un mercato da 23,4 miliardi di dollari nel 2008 – è calato del 5% nel primo trimestre di quest’anno. Le società rivedono quindi le strategie per raggiungere i consumatori, passando dai tradizionali spot da 30 secondi alle campagne di marketing mirate sul web, di cui si parla da anni. Il settore potrebbe non tornare alla crescita registrata prima della recessione. Si punta a individuare i consumatori attraverso i loro social network, i loro profili. L’opinione diffusa tra i dirigenti media: la tecnologia consente di creare profili più dettagliati dei consumatori che possono essere venduti o impiegati nelle proprie campagne pubblicitarie. La pubblicità online deve evolversi dalle classiche inserzioni per integrarsi nei contenuti dei siti web. Lo stile cartellone pubblicitario è superato.
Saverio Mercadante

FIXING N.30 – venerdì 31 luglio 2009

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