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Tavolo tripartito: ancora fumata grigia

da Redazione

L’ANIS invoca una scelta coraggiosa perché la situazione è molto preoccupante. Il Presidente Rondelli: "Chiediamo un gesto di buon senso"

Ancora una fumata grigia per il tavolo tripartito, che il Governo nelle ultime ore considerava ormai in dirittura d’arrivo. Nella giornata di martedì infatti sia il direttivo dell’ANIS, sia quello di OSLA hanno deciso di prendere tempo. L’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese in particolare invoca “una scelta coraggiosa”, perché la situazione è oggettivamente molto difficile, e lo scenario che si evolve giorno dopo giorno sta diventando estremamente preoccupante.
Intanto va rilevata una cosa: nessuno si è alzato dal tavolo ed ha sbattuto la porta. È un segnale importante, ed è anche una dimostrazione di responsabilità. L’ANIS ha chiesto una scelta coraggiosa, e intanto, a essere sinceri, coraggiosa è stata la decisione di non firmare il documento. “Chiediamo un gesto di buon senso – afferma il Presidente dell’ANIS, Paolo Rondelli – che è quello di sedersi di nuovo attorno al tavolo per trovare soluzioni vere ai problemi pressanti delle imprese. Purtroppo la situazione è molto difficile, e la crisi del sistema sammarinese si sta evolvendo rapidamente e in maniera imprevedibile. Di sicuro sappiamo soltanto che siamo di fronte ad una crisi epocale: oggi è impossibile avere anche una visuale di ciò che ci attende nei mesi a venire, e il documento così com’è non è allineato alla realtà che stiamo vivendo quotidianamente. La nostra posizione non è di chiusura, ma al contrario vuole essere un’apertura a ragionare su quelle riforme di cui il Paese ha assolutamente bisogno”.
La riunione del Consiglio Direttivo dell’ANIS di martedì sera è stata lunga ed intensa, ed ha portato ad una approfondita disanima della congiuntura economica e delle incerte prospettive che attendono San Marino nell’immediato futuro.
In una nota l’ANIS rimarca “come San Marino stia scontando, oltre a quella internazionale, una propria epocale crisi di sistema i cui effetti non sono ancora del tutto prevedibili”. E altrettanta preoccupazione gli imprenditori “esprimono per le conseguenze di tale situazione e degli interventi prospettati sul Bilancio dello Stato”. “Nonostante tutto ciò – conclude l’ANIS – gli imprenditori riconfermano la volontà di salvaguardare il potere di acquisto delle retribuzioni dei propri collaboratori, così come hanno provveduto a indicare alle parti proposte e possibili soluzioni da assumere per affrontare con la necessaria tempestività questa situazione di straordinaria difficoltà”.
Un appello alla responsabilità è arrivato nella giornata di mercoledì anche da parte dell’UNAS, che chiede di non arrivare ad un ‘braccio di ferro’ tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro e rilancia l’importanza del tavolo tripartito. E pur senza criticare “chi riterrà di non procedere alla firma del proprio contratto”, ha invitato a sottoscrivere sin da subito il contratto collettivo generale settore artigianato. Cosa succederà nei prossimi giorni è difficile saperlo. Al momento di andare in stampa l’esecutivo aveva appena convocato una nuova riunione del tavolo, per vedere come riuscire a sbloccare questa fase di empasse.

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