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Diario della crisi del 19 giugno 2009

da Redazione

Tendenza al sereno variabile? No, piove, piove, sul bagnato. Restano al palo della disoccupazione in soli tre mesi nella zona euro 1,22 milioni di posti di lavoro. Ma in totale se ne sono persi 1,916 milioni, se si fa riferimento ai ventisette Stati europei.

Tendenza al sereno variabile? No, piove, piove, sul bagnato. Restano al palo della disoccupazione in soli tre mesi nella zona euro 1,22 milioni di posti di lavoro. Ma in totale se ne sono persi 1,916 milioni, se si fa riferimento ai ventisette Stati europei. Lo ha reso noto Eurostat, l’ufficio statistico delle comunità europee, nei primi dati sull’occupazione del primo trimestre del 2009, in calo dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedente. E’ il terzo trimestre consecutivo di calo dell’occupazione. Nel primo trimestre 223,8 milioni di europei avevano un posto di lavoro. Di questi, 146,2 milioni nella zona euro. Secondo le ultime previsioni economiche, pubblicate a inizio maggio, la Commissione puntava su 8,5 milioni di posti in meno tra il 2009 e il 2010. Allarme rosso, tra gli Stati membri, in Spagna: il calo è stato del 3,1% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% rispetto all’anno passato. L’Italia ha un andamento migliore rispetto alla media, con un calo dello 0,3% rispetto al quarto trimestre del 2008 e dello 0,8% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Tiene anche la Francia, che segna rispettivamente -0,4% e -0,7%, mentre migliora addirittura la situazione di Belgio e Germania: su base trimestrale cedono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%, ma rispetto all’anno passato guadagnano lo 0,5% e lo 0,1%. In caduta libera le repubbliche baltiche e Ungheria. Intanto, in Italia, il debito pubblico continua a crescere e stabilisce un nuovo record: ad aprile si attesta a 1.750,4 miliardi di euro, con una crescita di 9,3 miliardi rispetto a marzo, quando il debito pubblico si attestava a 1.741,025 miliardi di euro. È quanto si legge nel supplemento Finanza pubblica del bollettino statistico della Banca d’Italia. Le retribuzioni in Italia di fatto sono cresciute nel primo trimestre 2009 dello 0,1% sul trimestre precedente e dello 0,6% sul primo trimestre 2008. Lo comunica l’Istat spiegando, che è il dato più basso dal 2000, anno di inizio della ricostruzione delle nuove serie storiche.

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