Home NotizieSan Marino Giorgi: Tavolo tripartito di corto respiro

Giorgi: Tavolo tripartito di corto respiro

da Redazione

Governo, sindacato e associazioni di categoria da mesi sono impegnate nella trattativa per redigere il documento di sintesi del tavolo tripartito per il rilancio dell’economia. Intervista di San Marino Fixing a Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’ANIS. Che lamenta il corto respiro della bozza finale del documento.

 

 

Da mesi Governo, associazioni di categoria e sindacato sono impegnati nella definizione dell’"Accordo tripartito sui rinnovi contrattuali e sugli interventi a sostegno dell’economia e dell’occupazione". Anche l’Associazione Nazionale del-l’Industria Sammarinese è impegnata in questa trattativa che dovrà portare all’elaborazione di un documento finale, contenente misure immediate per tamponare la crisi e interventi a medio e lungo termine. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione, riunitosi in settimana, ha deciso di "congelare" la decisione relativo alla firma o meno del documento, un passo estremamente delicato, rimandando la scelta alla prossima riunione del Direttivo, prevista questo venerdì o al più tardi lunedì prossimo.

Da tutte le parti in causa si registra una certa insofferenza man mano che la trattativa va avanti. Ma l’impressione è che tutto questo sforzo sia stato intrapreso senza un’effettiva conoscenza dei cambiamenti in atto. A Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’ANIS, chiediamo cosa ne pensa.

"La Repubblica di San Marino: ‘tutto un altro mondo’, annunciava una campagna promozionale del Turismo. E quello che ci aspetta è davvero tutto un altro mondo. Quello nuovo post crisi mondiale, quello OCSE con lo scambio di informazioni vero. È la fine dell’anonimato societario, la fine del segreto bancario. Il nuovo mondo sarà diverso e gli argomenti legati alla residenza fiscale, alla stabile organizzazione, all’estero vestizione, all’oggetto principale eccetera, saranno normale attività dei fiscalisti e degli imprenditori che chiederanno loro di poter lavorare nella certezza del diritto. Essere competitivi per attrarre nuovi investimenti sarà, come sempre del resto, indispensabile per mantenere il livello di benessere raggiunto".
La trattativa tripartita ha portato a mediazioni piuttosto elaborate: qual è oggi la reale portata del documento?

"Se il tavolo tripartito è la più alta espressione della classe dirigente del paese che si confronta per risolvere la questione dei rinnovi contrattuali e per individuare nuove aree di sviluppo, ebbene, sino a questo momento non è riuscito ad attuare quel salto di qualità nei modi e nei contenuti che da tempo andiamo invocando. Abbiamo condiviso lunghe riunioni utili solo a far sembrare il nostro impegno vero, mentre invece abbiamo dedicato, tutti insieme, tanto tempo ad obiettivi di corto respiro. Manca un’analisi condivisa del quadro di riferimento economico e sembra mancare anche la condivisione del valore della responsabilità e della equità verso chi rappresentiamo. Un esempio per tutti: è possibile bloccare le tariffe degli asili nido e delle utenze incrementando così il deficit pubblico, indistintamente per tutti. Ci sembrava coerente in un momento difficile immaginare che il blocco delle tariffe fosse a favore di chi ha perso il posto di lavoro, chi è in cassa integrazione oppure valesse per i redditi bassi. Invece no, vale anche per chi mantiene il posto di lavoro, che beneficerà del calo dei costi dei carburanti, dei mutui, e di aumenti contrattuali che coprono ampiamente l’inflazione, che a giugno è per fortuna scesa allo 0,5% annuo".
Qual è stato il vostro contributo alla trattativa?

Torniamo all’inizio: è stato compreso da tutti che è finita un’epoca?
Loris Pironi

"A questo punto devo pensare proprio di sì. Al Governo, che si assume l’impegno di avviare una nuova fase di vere riforme, toccano molte responsabilità, compresa quella di denunciare, se alcuni atteggiamenti di oggi continueranno, chi fa finta di non capire. Le responsabilità che derivano, anche per le azioni da porre in atto, competono per ruolo a Governo, associazioni e sindacati dei lavoratori. Attrarre nuova economia, sostituire l’economia che stiamo perdendo, non sarà certo facile. E comunque sarà impossibile, se non si condivide un progetto davvero forte". "L’ANIS il 5 giugno scorso ha inviato al Governo una serie di spunti che si spingono a valorizzare l’andamento delle entrate pubbliche, il presumibile deficit, i costi che stiamo sostenendo per CIG e mobilità, e gli ulteriori costi dei nuovi provvedimenti. Ma soprattutto abbiamo cercato di far emergere un concetto: solo se si affronterà con decisione e tempismo e con strumenti straordinari l’attuale momento economico saremo in grado di attenuare, non certo eliminare, gli effetti della crisi mondiale ed interna. Al Tavolo Tripartito tutti condividiamo molte preoccupazioni sull’andamento dell’economia sammarinese, ma, nella sostanza, almeno per ora, nessuno si assume concretamente la responsabilità di proporre condividere ed approvare un’azione davvero eclatante per il rilancio della stessa. Il documento contiene interventi ordinari a favore delle imprese e dei lavoratori e tanti buoni propositi".

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