Home FixingFixing Con la fattura elettronica il Titano finisce nella Rete

Con la fattura elettronica il Titano finisce nella Rete

da Redazione

Presentata la relazione al Governo: adesso si deve lavorare con l’Agenzia delle Entrate. Marino Manuzzi: "I vantaggi? Costi ridotti del 50 per cento e snellimento burocratico".

La Finlandia insegna: nel paese scandinavo oltre il 52% della fatturazione corre sulle onde di internet in formato elettronico. Un modello decisamente all’avanguardia, anche visti i numeri della vicina Italia, che lavora con la fatturazione elettronica solo al 17% nonostante la Finanziaria 2008 (art. 1, commi da 209 a 214) abbia stabilito per le aziende italiane l’obbligo di utilizzare la fattura elettronica in ogni rapporto commerciale che intrattengano con l’Amministrazione e gli enti pubblici da luglio 2008. San Marino entra nella Rete: nei giorni scorsi – su invito del Segretario di Stato alle Finanze – i rappresentanti delle categorie economiche, delle associazioni bancarie, dei liberi professionisti si sono confrontati sul “Progetto di fatturazione elettronica”. All’appuntamento hanno preso parte anche i dirigenti dell’Ufficio Tributario, della Programmazione Economica e della Camera di Commercio e i Segretari di Stato agli Interni Valeria Ciavatta, e agli Esteri Antonella Mularoni. La relazione presentata al Governo prospetta un cambiamento di mentalità informatica i cui protagonisti sono l’Amministrazione pubblica e il settore privato, all’insegna di una Repubblica di San Marino che cammini verso l’Europa, nel segno della semplificazione delle procedure e del taglio dei costi. Il FE – un documento statico, non modificabile, in formato digitale e in tutto e per tutto equivalente ad una fattura cartacea – infatti permette di velocizzare le pratiche e di risparmiare circa il 50% delle spese, con una ricaduta sul sistema Paese di notevole interesse. “Sono infatti 650.000 all’anno – chiarisce il dottor Marino Manuzzi, funzionario della Segreteria di Stato per le Finanze – le fatture in arrivo che l’Ufficio Tributario si trova a dover gestire manualmente, con un notevole dispendio di energie e di tempo, senza contare gli inevitabili ritardi nell’invio delle stesse e il costo legato all’archiviazione. Altre 850.000 annue sono poi le fatture in uscita consegnate all’Ufficio Tributario e successivamente trasferite all’Ufficio IVA di Pesaro per le fasi successive. I vantaggi tipicamente sammarinesi riguarderebbero innanzitutto l’eliminazione dell’eccessiva manualità, il forte snellimento delle procedure di trattamento delle fatture e conseguente riduzione dei tempi di attesa per le aziende e un alleggerimento dell’attività dell’Ufficio Tributario, l’eliminazione del trasporto materiale all’Ufficio di Pesaro, l’eliminazione delle timbrature a secco, la maggiore fruibilità e ricerca dei documenti anche a fini di controllo e statistici, diminuzione dei tempi di inoltro, minori spese postali, riduzione notevole degli spazi di archivio, sia per il Tributario che per le aziende”. Confrontando i costi di fatturazione, si stima che l’utilizzo della fattura elettronica rispetto alla tradizionale consenta un risparmio approssimativo del 50%: 4 euro invece di 9 per la fattura attiva e 9 euro al posto di 18 per la fattura passiva. I costi della fattura sammarinese, poi, lievitano ulteriormente, a causa del dispendio di carta e delle spese di trasporto per l’Ufficio Tributario e per l’Ufficio IVA di Pesaro, a ulteriore conferma del vantaggio indiscusso della FE. “In questo vasto progetto di riorganizzazione e ammodernamento tecnologico delle procedure – prosegue Marino Manuzzi – l’introduzione della FE risulterebbe estremamente conveniente per San Marino”. L’adozione della FE consentirebbe di ovviare alla burocrazia crescente e all’aumento del cartaceo, che a San Marino è ancor più evidente a causa delle procedure di importazione ed esportazione stabilite dagli accordi con la Repubblica italiana, l’ultimo risalente al 10 novembre 1993. Il mondo digitale della fatturazione investe l’intero processo di acquisto e di vendita, ovvero dalla fase dell’ordine alla fase del pagamento comprese. L’utilizzo di processi informatici nella fatturazione apporta, per il Titano – notevoli vantaggi, sotto diversi aspetti: 1. L’eliminazione dell’eccessiva manualità per l’apposizione delle marche sulle fatture attraverso l’utilizzo della firma digitale con marca temporale; 2. Forte snellimento delle procedure di trattamento delle fatture, con una consistente riduzione dei tempi di attesa per le aziende ed un forte alleggerimento dell’attività del-l’Ufficio Tributario, al quale rimarrà la funzione di controllo e vidimazione; 3. L’eliminazione del trasporto materiale a Pesaro; 4. L’eliminazione delle timbrature a secco; 5. Fattore importante risulta anche la fruibilità dei documenti stessi che risulteranno facilmente ricercabili sia per motivi di controllo che per fini statistici; 6. Diminuzione dei tempi di inoltro delle fatture ai clienti ed ai fornitori; 7. Minori spese postali per il ritorno delle fatture vidimate; 8. Ultimo motivo di interesse, ma non per questo meno importante, è la considerevole riduzione degli archivi sia per l’ufficio tributario che per le aziende, in parte migliorata all’Ufficio Tributario e in parte peggiorata nelle aziende. I tempi? Brevi ma non brevissimi. “Adesso inizieremo a parlare con i funzionari del-l’Agenzia delle Entrate – conclude Manuzzi – in quanto occorre cambiare i decreti ministeriali italiani del 1993, che imponevano di utilizzare i bolli. Una volta trovato l’accordo, lavoreremo con professionalità per creare una normativa sammarinese, che farà riferimento a quella europea, appoggiata da qualche regolamento tecnico. Ci vorrà qualche mese ancora”.

Alessandro Carli

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